Si dice che non è più
tempo di ideologie, né di partiti.
E forse è vero: in realtà, i connettivi che servivano a
rendere intellegibili certi discorsi e certe fedi, e certe
appartenenze, non esistono più, appartengono a una
mitologia in disuso. I vincoli di decenza e di onestà sono
saltati, così come la grammatica politica e la chiarezza del suo
discorso si son fatti ambigui e incoerenti.
Oggi, si richiedono ben altre doti per
farsi strada, in politica. Bisogna essere prammatici,
paratattici, trasversali e disponibili a tutte le
soluzioni possibili e immaginabili pur di fare carriera e
mantenere le poltrone. La pratica del trasformismo non è mai tramontata
in Italia; anzi, a scadenze più o meno regolari, si arricchisce
sempre di nuove forme ed espressioni. La trasversalità
dell'emorragia, oramai, non esclude nessun gruppo politico!
Del
resto, il passaggio da uno schieramento a un altro
non è forse difeso dalla Costituzione che vieta il "vincolo di
mandato" (articolo 67)? I nostri padri Costituenti avevano
pensato giustamente di tutelare la libertà politica,
(e di coscienza?!), dei parlamentari. Ahimè, purtroppo, non
avevano previsto che la libertà di cambiare casacca sarebbe
diventata una oscena redditizia moda consuetudinaria per
stare a galla in tutte le stagioni ! E questo rende poco credibile la
nostra democrazia parlamentare, e non le fa onore!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com