
Quella del 4 dicembre, dicono i promotori dell'iniziativa, che sono stati anche tra gli organizzatori del Family Day del 20 giugno a Roma, vuole essere una simbolica "Giornata per il Diritto di Priorità Educativa della Famiglia": le famiglie sono invitate a spedire al Ministero dell'Istruzione una lettera e ad astenersi dal mandare i propri figli a scuola. Scopo dell'evento, spiega l'associazione, è "sensibilizzare ulteriormente il Ministero circa l'ingresso nelle scuole di corsi e progetti sulla sessualità e sull'affettività fondati sull'ideologia Gender, che tratta le differenze tra uomini e donne come stereotipi culturali da cancellare". All'iniziativa aderiscono le associazioni ProVita Onlus, Giuristi per la Vita e Voglio la Mamma.
"Abbiamo pensato questa iniziativa - ha detto il portavoce di Generazione Famiglia, Filippo Savarese - perché dopo la manifestazione del 20 giugno il Miur ha risposto al disagio di centinaia di migliaia di famiglie con indifferenza e minacce. La famiglia ha il diritto di priorità nell'educare i propri figli su temi delicati ed essenziali come la sessualità e l'affettività, ma in questi anni l'attivismo delle associazioni lgbt nelle scuole sta ledendo questo diritto fondamentale". "Chiediamo al ministro - conclude Savarese - un incontro urgente per porre un freno a questo inaccettabile sopruso, e alle famiglie di sostenere questa richiesta partecipando con coraggio alla Giornata Nazionale.
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