La
campanella suona e una schiera di genitori all'esterno del cancello
guarda i bambini entrare. Grande emozione per i piccoli e per gli
studenti delle prime classi che iniziano un nuovo ciclo, elementare,
medie e superiori. Emozione anche per i docenti che incontrano gli
alunni con i quali svolgeranno un percorso formativo e inizia una nuova
avventura. Un anno scolastico è sempre un'avventura, ed anche se
si pianificano le programmazioni nel corso dell'anno accadono sempre
degli imprevisti.
Il primo anno di applicazione della legge 107/2015, accompagna il
percorso scolastico con il segno della "buona scuola".
Anche l'augurio "Buon anno scolastico" ripete l'aggettivo "buono" che
si aggiunge come segno di qualità e connota la caratteristica che oltre
ad essere un auspicio è un impegno a far bene le cose.
Non mancano le difficoltà e i disagi degli inizi, sempre complessi e
carichi di obiettive difficoltà.
Quanto sarebbe bello poter offrire ai ragazzi un'aula scolastica bella,
pulita, ordinata, luminosa invece di certe immagini negative di aule
sporche, porte sgangherate, banchi rotti, servizi igienici indecenti.
Parliamo tanto di accoglienza, ma i primi da accogliere e bene sono
proprio gli alunni che meritano una serena e dignitosa accoglienza.
Un'icona che caratterizza il contesto sociale e culturale di
questo momento storico che viviamo con apprensione e stupore è
l'immagine straziante del piccolo Aylan, fotografato morto dopo un
naufragio lungo una spiaggia turca.
i media, pubblicando quella foto "hanno contribuito a smuovere gli
animi in senso positivo" e l'effetto, che ha suscitato negli
animi è di profondo dolore e tenerezza insieme.
Educare gli studenti a guardare il mondo con occhi nuovi è l'impegno
della scuola che educa e forma, promuovendo sensibilità e coscienza,
responsabilità e attenzione ai problemi del sociale, così da formare i
cittadini del domani.
E' bene parlare di tutto il primo giorno di scuola e sarebbe
altrettanto bene che i ragazzi, tornando a casa, quando la mamma
chiede: "Cosa avete fato a scuola?" la risposta non resti il consueto,
spontaneo e abitudinario "Niente", ma: "Abbiamo parlato di Aylan e
della questione dei rifugiati".
E' questa una positiva occasione per sentirsi "cittadini d'Europa e del
mondo",orizzonte educativo che apre il cuore ad un nuovo umanesimo, da
scrivere utilizzando il nuovo alfabeto che anima i nuovi linguaggi
della comunicazione e della relazione.
La scuola insegna e istruisce, la scuola educa e forma. I contributi
degli operatori scolastici sono graditi come messaggi da donare e
piccoli semi da mettere a dimora nelle diverse realtà scolastiche,
perché crescano alberi forti e robusti a beneficio dell'intera società.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it