A proposito della
copertura dei posti vacanti a dirigente scolastico e delle chiusura
delle assurde pendenze del vecchio concorso a dirigente scolastico,
pubblicando i decreti della Lombardia ricordavamo le mancate soluzioni
di Toscana e Campania. Tempestivo ieri è giunta la sentenza del
Consiglio di Stato che chiude il caso Campania.
DiSAL per un lungo tempo ha battagliato per una giusta chiusura del
caso Lombardia, sostenendo che in gioco non era solo il diritto
di chi supera con merito un concorso, ma anche le urgenze delle
comunità scolastiche, degli studenti e delle loro famiglie, poiché
tutte le professioni della scuola sono e debbono essere solo servizio a
queste.
La figura del dirigente scolastico è cruciale per la vita ed il buon
funzionamento delle comunità scolastiche. Diverse forze hanno
collaborato e collaborano tutt'ora ad impedire che questa figura possa
servire queste comunità e possa rinnovarsi. Anche l'incapacità e
l'assenza dell'azione amministrativa e politica hanno dato in passato
man forte a queste forze.
Il ritrovato buon senso delle commissioni in Lombardia, una finalmente
equilibrata sentenza giurisprudenziale, la tempestiva recente azione
politica e amministrativa delle quali occorre dare atto, hanno per ora
rimediato a due situazioni incancrenite.
Ma i problemi (oltre al problema Toscana aperto) per la direzione delle
scuole statali restano e rischiano di aumentare di nuovo. Anche
l'annuncio di oggi del Ministro Giannini dell'assunzione di 336
dirigenti scolastici oltre alle 258 già deliberate all'inizio del mese,
resta solo un piccolo rimedio.
Quella massa di problemi li abbiamo appena di nuovo ricordati: "il
turnover dei docenti, le dimensioni delle scuole sempre più grandi e
sproporzionate ai veri bisogni delle comunità educative, la mancanza
degli esoneri per i vicari del dirigente scolastico (con le gravi
conseguenze per le scuole di più grandi dimensioni), ma soprattutto la
mancanza di dirigenti scolastici titolari in quasi 1600 scuole con la
conseguenza che molto più di 3000 scuole (cioè più di un terzo delle
scuole italiane) avranno un preside a mezzo tempo".
Fare gli auguri ai nuovi dirigenti non deve farci dimenticare la
drammaticità di queste ferite aperte.
ufficiostampa@disal.it