Un'altra battaglia
contro la controversa riforma della scuola messa in atto dal Governo
Renzi, vedrà impegnati, sul fronte delle supplenze non retribuite,
anche gli insegnanti di sostegno. In questi giorni, infatti, molti
insegnanti di sostegno, i quali hanno garantito finora la governabilità
di molte scuole, sono stati obbligati a produrre la famosa domanda per
concorrere al piano assunzionale, in riferimento alle fasi B e C della
Legge 107/2015, Alla luce di tutto quello che la riforma sta
producendo, essi si trovano d'accordo nel chiedere, d'ora in avanti,
ciò che gli spetta a proposito dei diritti e doveri, circa il loro
utilizzo indiscriminato in fatto di supplenze e sostituzioni del
personale scolastico assente. In particolare, gli insegnanti di
sostegno denunciano la scarsa considerazione da parte del Miur per il
lavoro finora svolto. Essi, infatti, hanno in questi anni garantito e
coperto, per circa il 50%, le assenze dei colleghi curricolari con
delle vere e proprie sostituzioni non retribuite, a danno delle loro
rispettive classi.
Il docente di sostegno è anche e soprattutto docente della classe
Da oltre dieci anni, si è assistito ad un vero e proprio sopruso nei
confronti di un comparto della scuola, il quale non ha mai saputo
arginare lo strapotere e l'arroganza di quasi tutti i Dirigenti
Scolastici. Questi ultimi, infatti, a detta di molti insegnanti di
sostegno, hanno perpetrato un abuso di potere nei loro confronti,
rendendoli incapaci di reagire perché condizionati dalla loro
situazione di precarietà. Gli insegnanti di sostegno sono stati
sistematicamente impegnati nelle supplenze dei colleghi curricolari
solo quando i loro alunni erano assenti. A tal proposito vogliamo
ricordare infatti che il docente di sostegno è anche l'insegnante della
classe dell'alunno in difficoltà e pertanto in quella precisa
condizione il collega di sostegno sarebbe dovuto rimanere in classe a
svolgere le proprie ore assegnante e il ruolo che gli competeva in
quella medesima classe, anche con la compresenza del docente
curricolare. Ma questo, sistematicamente, non è avvenuto.
Questo meccanismo torbido ha rappresentato la quotidianità per molte
Istituzioni
Proprio per questa ragione negli anni scolastici passati sono state
commesse delle gravi irregolarità, in maniera celata e nascosta, come
se la "colpa" fosse dell'insegnante di sostegno. Questo modus vivendi
non è mai stato denunciarlo apertamente da nessun insegnante per paura
di ritorsioni ma, anzi, è stato tacitamente accettato da tutti gli
insegnanti come se fosse il prezzo da pagare per un inaspettato
incarico annuale ricevuto dal Miur.
Pensiamo quante volte si è assistito, durante la prima ora scolastica,
all'ingresso in classe dei collaboratori, richiedendo i nominativi
degli alunni disabili assenti, al fine di utilizzare il personale
docente di sostegno, non impegnato per la mancanza dei propri alunni,
nelle supplenze a titolo gratuito. Questo escamotage ha garantito in
questi anni di coprire le assenze del personale scolastico e,
contemporaneamente, ha permesso all'Istituzione scolastica di
risparmiare denari del Fondo di Istituto per le supplenze o le
sostituzioni.
Gli insegnanti di sostegno diranno basta alle supplenze non dovute
Oggi le cose sono cambiate: gli insegnanti di sostegno saranno
deportati e per tale ragione non subiranno ulteriori soprusi dai
Presidi o dai loro "collaboratori" e alla prima occasione avranno il
coraggio di denunciare qualsiasi situazione lesiva nei loro confronti.
Pretenderanno il rispetto della loro professionalità e non scenderanno
a compromessi con nessuno, rifiutandosi, per tale ragione, di svolgere
mansioni che non gli spettano.
Luciano Mondello - It.blastingnews.com