La legge sulla
cd. ‘Buona Scuola’ va a pieno regime a partire dal prossimo anno
scolastico. Si tratta di normative assolutamente anticostituzionali che
sono un Paese come il nostro, dove il diritto ed i suoi garanti sono
ormai assenti, poteva veder promulgare.
In particolare, la gestione unilaterale e discrezionale da parte del
dirigente delle 'risorse' umane e professionali delle scuole produrrà
sicuramente ulteriori disparità fra istituto ed istituto, consegnando
la definizione (definizione delle linee del POF) e la gestione
(chiamata diretta e valutazione discrezionale dei docenti) del progetto
educativo della Scuola della Repubblica ad una sola persona,
‘spacchettando’ in modo inaccettabile l’intero progetto formativo, che
diverrà in tal modo ‘cosa del preside’. Costui otterrebbe di fatto
maggiori poteri in ordine alla scuola che dirige dello stesso Ministro
dell’Istruzione. Un dispositivo del genere porterà inevitabilmente
anche nella scuola pubblica la logica delle scuole di tendenza: ad es.,
potrà ancora definirsi ‘pubblica’ quella scuola che grazie ad uno di
quei presidi che non amano si parli d’altro che del ‘creazionismo’,
avrà in odio (e vieterà) la teoria del ‘big bang’? Ciò è del tutto
possibile a fronte dei poteri incondizionati attribuiti da Renzi a quel
medesimo dirigente.
La scuola di tutti è davvero sotto attacco, mentre resta la peggio
retribuita d’Europa, con un contratto scaduto di fatto dal 2006,
affidata però al lavoro straordinario e sottopagato, svolto ben oltre
le mansioni e gli orari previsti per docenti ed Ata, spesso gratis et
amore dei.
In particolare, per il personale Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario,
alla pessima sQuola di Renzi, s’aggiungono questioni annose come il
quantum miserabile delle retribuzioni fisse ed aggiuntive, i ritardi
endemici nella retribuzione degli straordinari, la mancata (o
estremamente dilazionata) corresponsione delle nuove ‘Posizioni
economiche’, i vuoti d’organico (mai colmati negli ultimi 15 anni), il
nuovo taglio di circa 2.000 posti iscritto nella ‘Legge di Stabilità’.
Ma grava su questo personale, oltre la figura del Preside-Dirigente
padrone assoluto prevista dalla Legge Renzi-Giannini, anche la cd.
‘riforma della Pubblica Amministrazione’ del Ministro Madia, in un
combinato disposto che li vede da qualche giorno fra due ‘fuochi’
normativi incombenti, con ‘valutazione’ e licenziabilità affidate al
medesimo ‘Capo Ufficio’ senza nessuna copertura sindacale e neppure la
presenza di colleghi eletti nel Comitato di valutazione, come invece
previsto per i docenti.
Perciò, tanto per cominciare, abbiamo proclamato le seguenti azioni di
sciopero per il comparto scuola dal 1° Settembre al 31 Settembre:
Personale Ata:
- Astensione attività aggiuntive oltre le 36 ore settimanali;
- Astensione da tutte le ulteriori attività previste nelle lettere di
incarico, comprese quelle collegate alle posizioni economiche (Prime e
Seconde) ed agli incarichi specifici;
- Astensione dall’intensificazione della attività nell’orario di lavoro
relativa alla sostituzione dei colleghi assenti, con limitazione al
proprio piano di lavoro o settore;
- Astensione svolgimento incarico sostituzione Dsga;
- Astensione svolgimento incarico di reggenza come Dsga presso le
scuole sottodimensionate.
Azioni di sciopero per il personale docente ed educativo verranno
comunicate in seguito.
Stefano d’Errico (Segretario
nazionale)
unicobas.rm@tiscali.it