
Giunge nel novero, per ultimo, il lavoro di Antonio Lombardo (coadiuvato nella regia da Vittorio Zozzo), che ha messo in scena con gli allievi dell'I.I.S.S. "Benedetto Radice" di Bronte e l'Accademia Balletto Siciliano l'omonimo spettacolo di teatro e danza. La rappresentazione, in due tempi, gremita di immagini, luci e suoni (andata in scena presso il Teatro comunale cittadino lo scorso 28 giugno), prende le mosse dall’opera creatrice di Dio, che per tappe progressive conduce all’Uomo. Ed è proprio nel compimento finale che si consuma il dissidio interiore tra bene e male, il rapporto tra sentire soggettivo e ruolo sociale. La coscienza, che rimane sospesa tra tentazione e volontà, si fa quindi attesa del giudizio che ne decreterà la sua salvezza.
Un testo “apocrifo” e d’impatto che riesce a mettere in dialogo, per ruoli inversi, coralità e individualismo. Giocato più sul piano psicologico che dogmatico-fideistico, più sull’espressione artistica libera che sulla rigida prosa di scena.
I tredici alunni partecipanti al laboratorio teatrale, voluto dal dirigente del “Radice” Maria Pia Calanna e coordinato con passione da Pina Lipari, hanno potuto così offrire alla cittadinanza la “prima” di un’immagine scritturale, che nella sua tensione viva e radicale continua ad essere al centro di caliginose e illuminanti ricerche di senso.
L'attività condotta durante l'anno, a integrazione dell'offerta formativa e del curriculum particolare, ha inteso contribuire alla formazione e sviluppo nei ragazzi di una personalità armonica aperta a relazioni ed emozioni, competenze scenico - linguistiche, potenziamento ed esplorazione della triade gesto - parola - suono.
Linguaggio, sperimentazione, trasposizione scenica paiono essere, quindi, le parole chiave di questo *Dies irae *postmoderno, che ha offerto un’opportunità di incontro tra giovani artisti che si avviano a operare per il progresso culturale del territorio e hanno atteso a lungo l’ultimo giorno, di scuola… s’intende!
Placido Antonio Sangiorgio
