ha deciso di aderire nei prossimi giorni allo sciopero degli scrutini, oltre che a ogni altra manifestazione che renda evidente la nostra opposizione al Disegno di Legge su “La Buona Scuola” del Governo Renzi.
L'Assemblea valuta con molta preoccupazione il fatto che il Parlamento - eletto con una legge considerata dalla Consulta “incostituzionale” - piuttosto che sostenere la propria Scuola Pubblica ne stia mettendo in crisi i valori fondamentali di libertà, democrazia e partecipazione, demolendo la scuola aperta a tutti prevista dalla nostra Costituzione.
Infatti, nascosto dietro la doverosa assunzione di precari che già lavorano nella scuola da decenni, il D.d.L. appena approvato dalla Camera prevede il potenziamento della pseudo-autonomia scolastica, in cui:
1. i presidi diventano i padroni della scuola, azzerando le prerogative degli organi collegiali strumenti di partecipazione, democrazia e pluralismo culturale finora garanzia della scuola di tutti e per tutti;
2. presidi, staff e capetti premiano e puniscono docenti e Ata, scelgono il personale, decidono sulla didattica e sulla formazione obbligatoria, cancellando la libertà d'insegnamento. La chiamata diretta da parte dei presidi, costringe i docenti “prescelti” - sotto costante ricatto di espulsione se non più graditi – a rinunciare alla propria indipendenza e diventare fidi esecutori della volontà del “capo”;
3. la valutazione di studenti, docenti, e scuole è basata sui Quiz Invalsi - prove standardizzate e decontestualizzate di conformismo culturale – che riducono l'insegnamento ad addestramento e i docenti a somministratori e tabulatori. Proprio mentre Accademici di tutto il mondo sostengono che “applicare un unico metro di giudizio tanto ristretto e condizionante si configuri come un danno irreparabile nei confronti della scuola e degli studenti”.
4. nasce il finanziamento “fai da te”, mentre il Governo taglia risorse e blocca i contratti. Si prevedono: donazioni private che aumentano il divario tra scuole di serie A, B, C …; finanziamenti di imprese e privati per la singola scuola in cambio di sgravi fiscali, che poi paghiamo tutti noi con la riduzione degli investimenti pubblici, e con la conseguente subordinazione della didattica agli interessi di chi investe. E ancora sgravi fiscali per chi iscrive i figli a scuole private già foraggiate con troppi soldi pubblici mentre nelle nostre aule crollano i soffitti.
L'assemblea
auspica che questa lotta di docenti e ATA
contro il d.d.l. sia condivisa da tutti coloro
che hanno a cuore il futuro del paese
e il diritto a una scuola pubblica di tutti e per tutti
contro il d.d.l. sia condivisa da tutti coloro
che hanno a cuore il futuro del paese
e il diritto a una scuola pubblica di tutti e per tutti
ferdinando.alliata@gmail.com