Il disegno di
legge in discussione al Senato è caratterizzato da un approccio di tipo
morale: il procedere scientifico è sconosciuto.
Terminologia
La scuola non possiede un vocabolario condiviso. Educazione,
formazione, istruzione, insegnamento, capacità, abilità, conoscenza,
competenza .. non hanno univoco significato.
Il DDL s’immerge in questa indeterminatezza. Si consideri ad esempio la
nozione “apprendimento”: la sua definizione è desunta dalla legge
92/2012 avente come oggetto la riforma del mercato del lavoro.
E’ noto che il significato delle parole è contestuale: apprendimento,
per chi progetta percorsi volti alla relativa promozione, ha un
contenuto che diverge sostanzialmente da quello ottenuto considerando
la scuola come erogatrice di forza lavoro.
Esplorazione del campo in cui nasce il
problema
La proposta governativa non ha ricercato l’origine dell’inefficacia
degli interventi normativi che, negli anni, si sono succeduti: si
limita a sentenziare la loro incoerenza e il loro non allineamento con
l’assetto attuale.
Se l’ordinaria gestione scolastica fosse stata studiata ne sarebbe
derivato un quadro di realtà molto differente da quello ipotizzato. Il
vissuto sarebbe stato capitalizzato: sarebbe emersa l’origine
dell’attuale stallo dell’istituzione.
E’ sufficiente leggere gli ordini del giorno stilati per convocare gli
organismi collegiali per costatare la sistematica omissione di
questioni obbligatorie e vitali, l’origine della loro sterilizzazione.
Definizione del problema
Il sistema normativo vigente finalizza il sistema scolastico
all’educazione, intesa come processo di promozione di capacità e di
competenze, generali e specifiche [legge 53/2003].
Il disegno di legge, nonostante il riconoscimento della persistente
validità dell’ordinamento vigente [TU 297/94], modifica l’orientamento
della scuola cassando gli aspetti educativi. La modifica della
denominazione dell’istituzione scolastica è inequivocabile: da Sistema
educativo d’istruzione e di formazione a Sistema nazionale di
istruzione e di formazione.
Formulazione di ipotesi
L’errato disegno del campo in cui nasce il problema e il mancato
riconoscimento della complessità della mission della scuola, ridotta al
solo insegnamento, svuotano di significato le strategie risolutive.
Definizione del modello
La cultura dell’organizzazione non appartiene al disegno di legge. I
modelli che la scienza ha elaborato per dominare i sistemi decisionali
sono rimpiazzati dall’obsoleta, inefficace struttura gerarchico-lineare.
Verificabilità
Il feed-back è universalmente riconosciuto come necessaria modalità di
governo dei sistemi.
Il feed-back consiste nella comparazione tra obiettivi e risultati
ottenuti: le informazioni contenute negli scostamenti rilevati
consentono di migliorare l’incisività delle azioni programmate.
Il DDL muove in direzione opposta: il principio di autorità,
alternativo a quello razionale, è posto a fondamento della valutazione.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it