«Non fare a gara con la morte, non sempre è necessario
arrivare primi!»; «Je suis pour la vie»; «Mbare accura, se fui ti va
sduvachi». Codici linguistici diversi, unico messaggio: evitare
incidenti e pericoli della strada. Più che alle prese con efficaci
slogan, siamo di fronte a vere e proprie prese di coscienza che nascono
dagli studenti dell'I.I.S.S.
"Benedetto Radice" di Bronte. L'istituto
ha, infatti, aderito - con altre 74 scuole d'Italia - alla
campagna nazionale "Istantanee
di sicurezza". Un vero e proprio corso di educazione stradale
rivolto ad alunni e genitori attivato, in primis, grazie alla sinergica
collaborazione di MIUR, MOIGE (Movimento Italiano Genitori) e Polizia
di Stato, che da febbraio - con un'attività di preparazione intensiva a
Roma - ha voluto formare, per le scuole secondarie superiori, figure in
grado di informare e sensibilizzare ai problemi e rischi di una guida
sconsiderata.
Responsabile del progetto per Bronte Salvatore Di Dio Romano, che già
il 20 marzo ha coordinato nella scuola etnea il I open day, inaugurato
dal dirigente scolastico Maria Pia Calanna, al quale ha partecipato una
rappresentanza del corpo dei Vigili urbani di Bronte, che ha anche
fornito agli alunni gli strumenti, ossia gli "attivatori di emozioni",
in grado di far prevenire i rischi connessi con la violazione delle
norme del codice stradale.
E' stato, questo, il via per una serie di attività trasversali condotte
nelle 24 classi del "Radice" con l'allestimento di lavori grafici,
digitali e pubblicitari (partecipanti al concorso per il migliore spot
da cartellone per le autostrade nazionali), montati poi in un video
presentato in occasione dell'incontro conclusivo del 20 maggio scorso.
Le attività del II open day, articolate su biennio e triennio, hanno
quindi registrato la presenza della psicologa Patrizia Portale, che si
è soffermata circa le linee di intervento nell'educazione alla safety
road in età adolescenziale. Ha proseguito Nunzio Mollic,a medico
dell'ASP di Catania, con la questione legata all'uso dell'alcol, dunque
all'alterazione che l'immissione produce nell'organismo umano. E' stata
poi la volta del nucleo operativo della polizia stradale di Randazzo,
che ha permesso ai ragazzi - guidati dall'ispettore Mangiò - di
sperimentare il funzionamento di un etilometro.
Ma una corretta prevenzione non può non tenere conto delle conseguenze
legali connesse alle infrazioni del codice della strada. La simulazione
di un giornata in udienza, in un processo per violazione dell'art. 171
di tale codice (utilizzo del casco), è stata guidata dai docenti Venera
Sgroi per le classi iniziali e Domenico Reitano per le
successive. Dell'attività sono stati prodotti due cortometraggi.
Quindi d'ora in avanti, per i ragazzi di Bronte, cintura, casco e
limiti saranno i più fidati compagni di viaggio.
placidoantonios@gmail.com