Gent.mo Capo del Governo,
ho ricevuto, come credo tutti i miei colleghi, la Sua Preg.ma nota, con
la quale intende metterci a conoscenza del Paese dei Balocchi che noi
docenti, gli alunni, il personale tutto troveremo alla fine del
percorso chiamato affettuosamente la Buona Scuola.
La nota purtroppo perviene da una casella “noreply”, alla quale non è
possibile rispondere direttamente, e quindi utilizzerò questa sede per
metterLa a parte di alcune grossolane inesattezze che, a sua insaputa
come un suo emerito collega, ha dichiarato.
Premetto di aver letto con attenzione il ddl, sperando di trovarvi
alcuni numeri INDEROGABILI:
ripristino delle ore di lezione da 27 a 30 nella scuola primaria, tetto
massimo di 25 alunni per classe (20 col SOSTEGNO), MAI meno di 12 ore di
sostegno per alunno nei casi meno gravi, SEMPRE 24 ore per gli altri
(soprattutto per quelli in cui una cura da cavallo precoce possa
lasciare presagire recupero completo dei gap cognitivi), 2015 come anno
di rinnovo del contratto e del recupero delle vacanze contrattuali
subite.
nulla di tutto ciò, purtroppo; ho trovato, invece, dolorose conferme di
quello che Ella si affanna a negare, tutte scritte nero su bianco.
In merito al ruolo del dirigente, devo purtroppo comunicarle che
egli/ella sarà proprio uno sceriffo/a, i cui poteri non saranno in
alcun modo bilanciati dagli organi collegiali. Essi infatti dovranno
essere soltanto "sentiti", come scritto al capo 2, art. 2, c. 9 e 11.
il potere sarà quindi meramente consultivo, non vincolante. Con le
stesse modalità al dirigente si demandano le scelte didattiche (art 7),
la premialità economica per i docenti (art. 11), la scelta dei docenti attingendo addirittura
a classi di concorso diverse o a istituzioni scolastiche diverse.
In buona sostanza, si sta replicando a scuola il sistema già collaudato
che per decenni ha consentito alle baronie universitarie di replicarsi
e perpetuarsi, con i già noti scambi di favori (tu crea un'esigenza
didattica che calza a pennello per la mia amante che io ne creo una per
tua figlia...), che porterà, piaccia o no, una sana ventata di
corruzione, pacificamente sottesa ovunque ci sia discrezionalità non
bilanciata da regole.
le regola dello sceriffo vale, come già detto, anche per gli incentivi
economici ai meritevoli; e qui immagino che i riottosi, quelli che
scioperano, quelli che dissentono in collegio dei docenti avranno poco
da stare sereni...
Lo sceriffo deciderà anche, in barba alla libertà di insegnamento, la DIDATTICA, cioè mi dirà come dovrò
fare il mio lavoro, quali libri usare, quali argomenti approfondire e
quali sorvolare.
questo Paese dei Balocchi nei suoi auspici somiglia piuttosto al set di
uno spaghetti-western, con lo sceriffo-padrone armato e gli altri a
mani nude e sempre più impotenti e bistrattati; confidi pure che faremo
in modo che 10, 100, 1000 piccoli indiani vengano a rovinare la festa a
Lei e famiglia.
Cordialmente
Giuseppe Grasso, maestro