La
scuola, è un "organo" costituzionale, ma questo - al momento -,
oggettivamente, sembra proprio che la politica scolastica
dell'attuale Governo, presieduto da Renzi, l'abbia
dimenticato!
Si chiami Preside, o Dirigente scolastico, Sindaco o
Sceriffo, non è su questo vuoto nominalismo che oggi
bisogna discutere; non sono i "nomina" a cambiare la sostanza delle
cose. La verità di tanti malumori e perplessità suscitati dalla
riforma Giannini, nasce dal fatto che alla sua cosiddetta
"buona" scuola, al di là delle vaghe promesse e conclamate
intenzioni di cambiamento, sembra fare difetto una vera e propria
filosofia della scuola medesima, rigorosa e coerente - come si
usa dire oggidì - nel metodo e nel merito; manca, in altri termini, una
impalcatura scolastica responsabilmente incardinata
nell'ottica democratica della nostra Costituzione, e manca, anche una
seria riflessione sul valore, oltre che dell'istruzione,
soprattutto dell'educazione, di una "spiritualità" - direi
- perché no - della educazione, che sola può
garantire i suoi frutti, se noi, tutti insieme,
come cittadini e come comunità educante, ci impegnassimo a
difendere in concreto e con passione sincera la libertà della
scuola, insieme a quella dell'educatore, garantita dalla nostra
Costituzione.
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com