"Librino avrà le scuole superiori,
come tutte le altre zone di Catania. Si colma così una grave mancanza
perpetrata contro questo quartiere, una città nella città, i suoi oltre
80.000 abitanti privati di un diritto garantito a tutti gli altri"
con queste espressioni il quotidiano La Sicilia apre la pagina
della cronaca di città il giorno di primavera, dando notizia che nella
Sala Giunta, l'assessore regionale all'Istruzione Mariella Lo Bello,
presente il presidente Rosario Crocetta, ha firmato il decreto con cui
vengono istituiti due istituti omnicomprensivi: un liceo musicale e un
liceo artistico alla Musco e un istituto enogastronomico alla
Pestalozzi.
Si corona così un sogno e si vince una battaglia che premia quanti
hanno meritato questo traguardo, condiviso dalle forze politiche di
governo della Città e della Regione.
Come saranno i nuovi istituti che aggiungono il prefisso "omni" alla
formula organizzativa dell'istituto "comprensivo"?
E' questo un modello organizzativo nuovo che, avendolo giù proposto per
Librino, potrà diventare un modello da diffondere nel territorio
provinciale e regionale. I tutti i paesi si potrà pensare alla formula
dell'omnicomprensivo, modificando l'impianto organizzativo della scuola
secondaria di secondo grado.
I ragazzi di terza media restano nella medesima struttura
scolastica per altri cinque anni. Come si formeranno le classi? Saranno
numerose o con pochi alunni? Come potranno ben convivere
nello stesso edificio bambini di 3 anni, ragazzini di 10,11 anni con
studenti di 15-16 che nel tempo diventeranno anche più grandi? I
tempi e gli spazi scuola saranno certamente diversi, come pure gli
orari delle lezioni differenti per i quattro ordini di scuola. Una così
articolata complessità merita uno speciale riconoscimento e adeguati
compensi aggiuntivi.
Considerando che le iscrizioni sono già fatte, ed i trasferimenti
dei docenti per il prossimo anno scolastico stanno svolgendo il loro
iter burocratico, viene da chiedersi: chi insegnerà nelle nuove classi
di liceo musicale, artistico o di istituto alberghiero di Librino?
Sono questi alcuni interrogativi che vengono formulati da operatori
scolastici e dai genitori che hanno ottenuto il beneficio di avere il
figlio vicino e nel quartiere, che non prende autobus per andare a
scuola.
Intervistando alcuni ragazzi di Librino, raccontano che per loro andare
a studiare in Città, era segno di crescita , un diventare
"grandi" e "Scendere a Catania"
era la formula che condensava la conquista della libertà dalla
vita del quartiere, riscatto sociale e assimilazione alla vita
cittadina, incontrando ragazzi di altri quartieri, di ceti sociali
diversi che favorivano nuove esperienze e nuove conoscenze.
Restando nella medesima realtà del quartiere, con gli stessi ragazzi,
le medesime esperienze di contesto, forse verrà meno la dimensione di
apertura e di ampliamento culturale che tanto si desidera per i
nostri ragazzi, aperti al futuro ed oggi mediante internet globalizzati
cittadini del mondo.
Le classi saranno formate con i medesimi compagni della scuola media e
, almeno per i primi anni i docenti saranno quelli dei licei
cittadini. Praticamente si tratta dell'apertura di una sezione
staccata degli stessi istituti superiori e se sarà una "sezione
staccata" non coincide con l'istituto "omnicomprensivo". Se invece
saranno docenti assegnati alla nuova formula
istituzionale "omnicomprensiva" risulterà difficile
comporre le cattedre e quindi i docenti saranno tutti
"spezzonisti", costretti a fare la spola tra le scuole di Librino ed il
centro città.
L'attivazione dell'Istituto musicale ed in particolare dell'
alberghiero necessitano di laboratori e attrezzature adeguate alle
quali il Comune dovrà provvedere in tempo utile per assicurare ai
ragazzi di Librino un regolare avvio del corso di studio.
Conoscendo i tempi della burocrazia comunale, si prevede che tutto ciò
non sarà facilmente possibile, non essendoci ancora delibere e gare
adeguate allo scopo.
La cerimonia di firma del decreto dovrà tradursi in concretezza
operativa a stretto giro per gli istituti omnicomprensivi siano una
realtà e non un miraggio nell'assolato quartiere.
Le motivazioni che hanno spinto il Comune a sostenere questa
"battaglia" hanno avuto come giustificazione i pessimi
collegamenti con il centro Città ed il tasso di dispersione
scolastica, che aumentava nel passaggio alle scuole
superiori.
Adesso questa discriminazione comincia ad essere superata, anche grazie
alla disponibilità del ministro Stefania Giannini, la quale ha
mostrato particolare sensibilità al problema.
Essendo la dispersione un problema diffuso in tutto il territorio
regionale sarebbe il caso che anche le organizzazioni
sindacali, che hanno condiviso tale scelta, si pongano
nell'ottica di risolvere in maniera adeguata le diverse
emergenze, senza operare differenze di sorta, rendendo visibili i
segni del "riscatto della Sicilia" e del concreto "diritto allo
studio"
Qualcuno ritiene che forse una "buona politica" della mobilità degli
studenti potrebbe ancora risolvere i notevoli disagi degli
studenti pendolari, anche per favorire quei ragazzi che faranno delle
scelte di studi diversi da quelle presenti nel territorio del quartiere.
La primavera è arrivata, anche se ancora di tanto in tanto piove,
ma la speranza non viene meno e si attendono nuovi sviluppi e di
qualità, perché nessuno possa cantare "maledetta primavera".
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it