L'ex ministro
dell'istruzione Luigi Berlinguer, intervenendo al
convegno sulla buona scuola, ha ricevuto un unanime plauso: ha
caldeggiato il potenziamento della vena artistica del rinnovamento
dell'istituzione scolastica. La questione che ha aperto è: come rendere
operativa l'esortazione? Se si riflette sulla legge 53/2003, si percepisce la natura del problema: il sistema educativo è finalizzato al "raggiungimento di elevati livelli culturali e allo sviluppo di capacità e di competenze" e al "conseguimento di una formazione spirituale e morale". Una norma che affida alle scuole il compito d'identificare gli obiettivi che danno sostanza all'orientamento e che implica la collocazione della verità, della bellezza e della bontà tra le qualità che gli studenti devono sviluppare e potenziare.
L'analisi del campo in cui nasce il problema consente di diagnosticare il male che affligge la scuola: i Piani dell'Offerta Formativa, elaborati dalle scuole, non contengono alcuna traccia della volontà del legislatore. Il mandato loro affidato è eluso: la conoscenza rimane il cardine del servizio e le discipline non sono "strumento e occasione" per le prescritte e non praticate progettazione educativa, progettazione formativa, progettazione dell'istruzione.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it

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