Anche
l'USP di Ragusa, Ambito Territoriale XVI, ha voluto partecipare al
grande dibattito che si è tenuto a livello regionale e nazionale sulle
proposte del "Rapporto La Buona Scuola", promuovendo una conferenza di
servizio giorno 14 novembre 2014, presso il Liceo Scientifico "E.
Fermi" di Ragusa. L'intento precipuo è stato di far conoscere gli esiti
della consultazione avvenuta a livello provinciale e di mettere al
corrente Dirigenti Scolastici, docenti, famiglie, studenti e Sindacati,
sui punti di forza e sulle eventuali criticità riscontrate dagli
operatori della scuola nel Dossier "La Buona Scuola". Il Dirigente
dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Ragusa, Dott. Emilio Grasso,
coadiuvato dal prof. Giuseppe Arezzo, ha costituito un gruppo di lavoro
formato da quattro Dirigenti Scolastici, Palummeri, Aldrighetti,
Lauretta, Franzò, e dall'Ispettore Tecnico, Giovanna Criscione, per
analizzare tutte le schede di consultazione pervenute dalle diverse
istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della provincia. Il
gruppo di lavoro ha avuto il compito di sintetizzare e diffondere
quanto è emerso, nonché di suscitare riflessioni anche in sede di
dibattito pubblico. Nella conferenza di servizio sono stati analizzati
tutti i punti previsti dal Dossier La Buona Scuola: se, da un lato, gli
obiettivi di questo Rapporto del governo sono ambiziosi, accattivanti,
cogenti, visti da un'altra angolazione sembrano talora di difficile
realizzazione. All'incontro erano presenti i rappresentanti della
Consulta provinciale degli Studenti e i rappresentanti del Movimento
Studenti Azione Cattolica che hanno arricchito il dibattito dando
incisivi spunti di riflessioni ai dirigenti presenti.
Punti di forza del Dossier sembrano essere:
- Il miglioramento dell'offerta formativa;
- La valorizzazione dei docenti;
- L'organico funzionale;
- La riforma degli Organi Collegiali;
- L'autovalutazione e la valutazione nella prospettiva del
miglioramento continuo;
- Rendicontazione sociale -Trasparenza - buona governance;
- La riqualificazione del ruolo docente con l'acquisizione di
crediti formativi, professionali, didattici;
- La carriera dei docenti e il riconoscimento del merito;
- L'assunzione di tutto il personale precario;
- Interazione tra innovazione didattica e avanzamento del
sistema-paese;
- Le nuove alfabetizzazioni;
- Alternanza scuola-lavoro: collegamento con la vita reale del
paese.
- Punti di criticità emersi:
- La mancanza di fondi destinati alle Istituzioni scolastiche;
- Il ricorso a risorse private (fundraising, crowdfunding...);
- La valutazione dei docenti potrebbe diventare un elemento
discriminante, permettendo l'avanzamento economico al 66% dei docenti
fondato sul fermo economico del restante 34%;
- Difficoltà di copertura delle supplenze brevi e annuali;
- Nessun riferimento al personale ATA;
- Mancanza di chiarezza nel rapporto tra orario di lavoro e orario
di servizio;
- Proposta del Registro Nazionale dei Docenti;
- Scarsa chiarificazione della funzione del Nucleo di Valutazione.
Dopo un ampio dibattito, la conclusione dei lavori ha determinato nel
pubblico presente la consapevolezza che una Buona Scuola non può
realizzarsi soltanto con le buone intenzioni. Le diverse proposte
migliorative, presentate da alcune istituzioni scolastiche, non devono
restare semplicemente idee ancorate alla consultazione ma potrebbero
diventare, secondo gli operatori della scuola, elementi di reale ed
efficace cambiamento se davvero c'è la volontà di ascolto da parte dei
decisori politici ed il tutto non viene relegato a semplice rapporto di
propaganda della scuola, buona soltanto per chi non vive nella scuola.
Dunque, non soltanto idee, ci vogliono atti, scelte e decisioni che non
opprimano ulteriormente il sistema scolastico. Cambiare la scuola
significa ridarle centralità attraverso il giusto riconoscimento del
valore sociale dell'istituzione scolastica, dei docenti, degli
studenti, delle famiglie ma soprattutto tornare ad investire nella
scuola come volano della crescita del Paese.
Prof. Giuseppe Arezzo