Con una lettera
indirizzata al Dirigente scolastico territoriale ai dirigenti di tutte
le scuole statali di Parma e del Parmense ed ai rappresentanti delle
confessioni non cattoliche, la Gilda degli Insegnanti ha chiesto, per
l’anno scolastico che sta per iniziare, un monitoraggio sulla corretta
applicazione delle norme che obbligano i dirigenti scolastici a
prevedere l’ora di alternativa alla Religione Cattolica. Si legge nella
comunicazione firmata dal coordinatore provinciale della Gilda Unams,
Salvatore Pizzo, che la richiesta è dovuta a segnalazioni giunte negli
anni scorsi da cittadini ed operatori scolastici del territorio. La
Gilda precisa che l’attività alternativa alla Religione Cattolica,
dev’essere garantita anche in quelle istituzioni scolastiche in
cui dovesse determinarsi la casistica di un solo studente interessato.
L’obbligo di queste attività è previsto dalla legge di ratifica
dell’accordo Italia - Santa Sede.
A tal proposito l’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna, con una nota
del 29.09.2010, ha fornito ai Signori Dirigenti Scolastici le "Indicazioni operative per lo svolgimento
delle attività alternative all’insegnamento della Religione Cattolica".
La Gilda afferma che la mancata realizzazione degli atti finalizzati a
garantire l’insegnamento di attività alternativa, che è previsto dalla
legge, potrebbe configurare l’ipotesi di un’omissione di atti
d’ufficio, con tutte le conseguenze che un’eventualità del genere
potrebbe determinare.
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