Due mesi
fa Renzi aveva annunciato investimenti per 3 miliardi e mezzo entro il
2015, due miliardi solo per l'anno in corso. I lavori sarebbero dovuti
iniziare il primo luglio. Ma i dirigenti dei comprensori che hanno
vinto il bando per gli interventi di manutenzione lamentano di non aver
"mai ricevuto un euro". Il sottosegretario Reggi: “Arrivano quando
fattureranno le ditte” - "Ci chiedono di fare scuole belle, ma nessuno
pensa al fatto che siano funzionali”. A parlare è una dirigente del
Duca D’Aosta, la scuola materna di Torino diventata nota a marzo scorso
quando un muro è crollato. In quel caso non ci sono stati feriti, come
invece è avvenuto altre volte. L’istituto Duca D’Aosta è solo uno dei
tanti edifici disagiati, fatiscenti, in cui ogni giorno vivono milioni
di studenti. Nei mesi scorsi, il governo Renzi aveva annunciato che
dovevano essere erogati tre miliardi e mezzo di euro ed era stata
fissata anche una data di inizio dei lavori nei vari comprensori: il
primo luglio. Alla fine del mese in molte scuole i lavori non erano
ancora iniziati. E tutt’oggi, con l’inizio dell’anno scolastico ormai
alle porte, contattando presidi, funzionari e dipendenti degli istituti
che hanno vinto i bandi fatti dal ministero dell’Istruzione, si scopre
come i soldi non solo non siano ancora arrivati, ma dei lavori neanche
l’ombra.
Già nei mesi scorsi Il Fatto aveva contattato molti assessori
all’edilizia delle varie regioni, che – dal Piemonte alla Campania –
hanno raccontato come le promesse del governo fossero state disattese.
Sul sito del governo il piano sull’edilizia viene annunciato: “Il piano
di edilizia scolastica, fortemente voluto dal presidente del Consiglio,
prende il via”. Con le delibere approvate dal Cipe (il Comitato
interministeriale per la programmazione economica) il 30 giugno scorso
sono stati destinati 510 milioni all’edilizia scolastica riprogrammando
Fondi di Sviluppo e Coesione. Di questi soldi, 400 milioni sono
destinati agli interventi di messa in sicurezza e agibilità all’interno
del programma #scuolesicure. E altri 110 milioni verranno spesi per
interventi di piccola manutenzione per il programma #scuolebelle.
Nell’ambito di quest’ultimo progetto, è stata pubblicata anche la
graduatoria delle scuole che hanno avuto accesso ai finanziamenti. Ecco
alcune testimonianze.
Piemonte: “Speriamo di essere pronti a settembre”
Tra gli istituti che rientrano nella graduatoria del bando #scuolebelle
c’è una scuola di Leini (Torino). “I lavori non sono iniziati e tanto
meno sono arrivati i soldi – ha raccontato una dirigente della
presidenza – Ho telefonato proprio l’altra mattina e mi hanno detto che
dal provveditorato non arriveranno i soldi prima di settembre”. Ma a
settembre la scuola si apre? “Lo so, speriamo che riescano a farli nel
giro di paio di settimane”. Come questa scuola, altri 2.834 istituti
hanno vinto lo stesso bando.
Friuli Venezia Giulia: “Anticipiamo noi la somma”
Non diversa la situazione in Friuli dove nel progetto #scuolebelle sono
rientrati 620 comprensori . L’istituto J. Kugy è una scuola statale di
Trieste. Qui la situazione è diversa perché i lavori sono iniziati ma a
metterci i soldi non è ancora il governo (che gli ha destinato 30mila
euro). “I lavori inizieranno in questi giorni – spiega un dirigente
scolastico – Bisogna fare interventi di piccola manutenzione. Noi i
lavori li facciamo e poi accrediteremo”. Anche il Dante Alighieri di
Trieste dovrebbe ricevere 32mila euro circa. Non riusciamo a parlare
con nessuno in presidenza, ma una donna in segreteria assicura: “Non so
nulla, ma una cosa è certa: qui i lavori non ci sono”.
Lombardia: “L’urgenza è la palestra, speriamo di farcela”
Altri 67mila euro sarebbero destinati all’istituto Galilei di Voghera
(Pavia). Qui il personale è molto ottimista: “I soldi non arrivano a
noi ma alla provincia, eh! Comunque l’anno scorso abbiamo rifatto
l’impianto di riscaldamento e ora bisogna ripristinare la palestra a
cielo aperto. I progetti sono previsti per settembre”. Non crede che
sia un po’ tardi? “Confidiamo”.
Campania: “Abbiamo ‘vinto’ 150mila euro, ma non ci arriva nulla”
In Campania, a vincere il progetto per interventi di piccola entità
sono 4.427 scuole, come quella di San Cipriano D’Aversa. “Noi avevamo
avuto all’inizio cinque finanziamenti. Al momento ci hanno detto che
abbiamo avuto accesso solo a quelli per le scuole elementari. Di soldi
ne abbiamo ‘vinti’ 57mila in una tranche e altri 95mila nella seconda.
Ma ancora non ci arriva nulla. Per ora gli unici soldi pubblici che
abbiamo sono quelli dei finanziamenti dell’Unione Europea di un bando
del 2010. E pensi che ci sono arrivati solo l’anno scorso, tre anni
dopo!”
Sicilia: “Siamo bloccati, non possiamo riparare niente”
Anche in Sicilia di soldi, almeno negli istituti contatti dal Fatto,
neanche l’ombra. Come nel Plesso Santa Lucia di Enna, che ha ottenuto
un piccolo finanziamento di 13mila euro. “I soldi non sono arrivati.
Noi dovremmo ristrutturare palestra e auditorium, ma per ora non
possiamo fare niente”.
“Il tetto? Ce l’ha pagato il Comune per fortuna”
Sono questi i racconti di chi ogni giorno vede con i propri occhi le
necessità di milioni di studenti. Intanto le scuole italiane continuano
a essere vecchie e fatiscenti come ha raccontato l’ultimo rapporto
Censis. E lo sanno bene i dirigenti delle scuole diventate di interesse
comune solo nel momento in cui sono avvenute delle tragedie. Come la
scuola materna Duca D’Aosta (Torino) dove a marzo scorso un muro è
crollato e fortunatamente non c’è stato nessuno ferito. “È stato fatto
un intervento al tetto – spiega una funzionaria della scuola – pagato
però dal Comune. Per quanto riguarda i soldi stanziati dal governo, è
arrivata una prima comunicazione per tre plessi, poi una seconda solo
per uno: la scuola elementare. Noi di concreto non abbiamo visto
niente. Di questo bando #scuolebelle noi non facciamo parte, ma dal
ministero ci hanno detto che c’è comunque un budget”. E rassegnata
conclude: “Non so fino a che punto bello vuol dire funzionale”.
Il governo: “State tranquilli, il denaro arriverà a fine mese”
Di questa situazione abbiamo chiesto conto al sottosegretario
all’istruzione, Roberto Reggi, che spiega la mancanza di denaro nelle
casse delle scuole così: “Il meccanismo di finanziamento va
direttamente dal Miur al dirigente scolastico che fa l’ordinativo.
Questo per quanto riguarda le #scuolebelle. I soldi quindi arriveranno
quando le ditte fattureranno, ossia a fine di agosto. Per quanto
riguarda il progetto #scuolesicure, dal Cipe abbiamo aggiornato la
scadenza entro la quale comuni e province posso aggiudicarsi gli
appalti. Hanno tempo fino alla fine dell’anno per appaltare i lavori.
In questo caso, il denaro arriverà a gennaio 2015 a sindaci e
presidenti di provincia. Inoltre stiamo attivando, ad esempio con la
Cassa depositi e prestiti, altri investimenti che saranno disponibili
l’anno prossimo”. Ma non erano 3 miliardi e mezzo i soldi promessi?
“Certo, ci arriveremo a quella cifra. Ci sono anche altri finanziamenti
e decreti che verranno fatti entro il 2015”
Valeria Pacelli
Ilfattoquotidiano.it