Ci sono
importanti novità per quanto riguarda il settore dell’istruzione. Il
Miur – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – ha
infatti messo a punto il piano assunzioni, che dovrebbe concretizzarsi
già dal prossimo anno scolastico. Sul piatto ci sono migliaia di
assunzioni per insegnanti, collaboratori scolastici e bidelli.
In particolare per quanto riguarda l’anno scolastico 2014/2015 il Miur
ha parlato di 32.500 assunzioni complessive, suddivise fra 15mila
professori, altri 13mila per il sostegno e oltre 4.500 Ata (il
personale tecnico amministrativo). A questi si potrebbero aggiungere
ulteriori 8mila posti di lavoro, resi disponibili dal piano triennale
di assunzioni contenuto nel Decreto Carrozza. Secondo le linee guida
definite dal Ministero, il reclutamento avverrà secondo il criterio
introdotto 15 anni fa: il 50% dei posti sarà attribuito sulla base
delle graduatorie a esaurimento, mentre la restante parte tramite bandi
di concorso – a cominciare da quello indetto nel 2012 dall’allora
ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo.
Questi numeri non tengono conto delle recenti novità relative alla
questione dei “Quota 96”, ovvero i 4.000 insegnanti che nel 2011-2012
non hanno potuto andare in pensione perché “bloccati” dalla Riforma
Fornero. L’approvazione alla Camera dell’emendamento al decreto Madia
(riforma della P.A.) apre nuovi scenari: dal prossimo primo di
settembre i docenti che hanno già raggiunto i requisiti minimi di età e
anzianità contributiva – 96 per l’appunto – potranno, infatti, andare
in pensione dopo tre anni di lunghe attese e ricorsi (nei giorni a
venire l’Inps si premurerà di fornire le relative istruzioni
operative). Una volta ottenuta la pensione, i docenti interessati
dovranno attendere il raggiungimento dei requisiti per la pensione di
vecchiaia o per quella anticipata per poter conquistare anche il
pagamento della buonuscita da parte dell’istituto scolastico presso il
quale hanno prestato servizio.
In caso di approvazione definitiva del decreto, si avranno altrettanti
4mila posti vacanti da “coprire” e distribuire fra gli oltre 155mila
precari presenti nelle graduatorie nazionali. Va da sé che quindi, per
come è stata formulata, la misura favorisce il così tanto atteso
ricambio generazionale (turn over).
La copertura economica per procedere con il piano assunzioni del Miur è
stata rintracciata nella Legge n. 104. Si prevedono stanziamenti per
circa 108 miliardi euro l’anno; spetta ora al Ministero dell’Economia
(Mef) e al Ministero della Funzione Pubblica pronunciarsi sulla
sostenibilità del programma.
Francesco Tempesta
Futuro-europa.it