
La proposta del ministro Giannini e del sottosegretario Reggi - le cui 'smentite' equivalgono ad una conferma, visto che insiste sulle supplenze a carico del personale di ruolo e che ciò non è possibile se non con un aumento dell'orario cattedra - è nota:
Superiori a 4 anni e relativo taglio di 60.000 cattedre,
altrettanti esuberi redistribuiti a detrimento della qualità della scuola e delle speranze di assunzione + aumento obbligatorio dell'orario per tutti senza retribuzione aggiuntiva,
a spese delle 'ferie sottese’ (l’equivalente di almeno 22 giorni l'anno di lavoro in più) + aumento d'orario facoltativo (ma chi non lo facesse rimarrebbe a stipendio base) + valutazioni di docenti ed Ata e differenziazioni stipendiali operate dai dirigenti (contratto ‘flessibile’),
anche attraverso l’incrocio con i risultati dei vergognosi test invalsi + sparizione graduatorie di istituto e sparizione (fisica) dei precari: supplenze e sostituzioni le dovrebbero fare gli insegnanti stabili.
Stefano d'Errico - Segretario Nazionale Unicobas
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