Ha
compiuto 90 anni Padre Calogero La Placa, fondatore del centro studi
per Superdotati che da Petralia Soprana, il comune più alto delle
Madonie, ha costituito un faro di luce per il progresso scientifico e
culturale. La cittadina sicana che Diodoro Siculo chiamava di “Petra
superior” e che dopo la prima guerra punica divenne di dominazione
romana, e quindi una delle principali fornitrici di grano, quale
“civitas decumana”, patrimonio dei conti Ventimiglia di Geraci Siculo,
per passare poi alla contea di Collesano, dei Moncada, fino
all'abolizione della feudalità nel 1817 diventa la culla di un così
originale progetto, molto apprezzato all’estero e validato dalle grandi
Università inglese e tedesche.
Padre La Placa, nato il 18 giugno nel 1924 a Petralia Soprana, dopo gli
studi in seminario a Cefalù vi ritorna a 24 anni come vice parroco,
avendo ricevuto dal Vescovo di Cefalù, Mons. Emiliano Cagnoni, il 27
marzo del 1948, l’ordinazione sacerdotale.
Giovane e zelante sacerdote cominciò l’opera educativa per la
realizzazione del suo progetto e del suo sogno.
Il Signore ha dotato l’uomo di talenti ed è compito di ciascuno
scoprire i propri talenti, sviluppare le potenzialità attraverso
l’esercizio e la pratica di ricerca, di studio e di approfondimento e,
quindi, tramutarle in competenze da renderle spendibili nella
professione.
Le teorie sulle intelligenze multiple e l’individuazione si soggetti
con elevato Quoziente d’intelligenza, pone una questione opposta a
quella dei disabili e con problemi di apprendimento, oggi catalogati
come BES autistici o altre patologie.
Il termine “doppiamente eccezionali” emerso negli anni Ottanta grazie
agli studi di Horward Gardner e Robert Sternberg, ha evidenziato
l’esistenza d’intelligenze diverse che manifestato spiccate attitudini
in un settore e meno in altri.
Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Thosa Eliot, Wiston Churchill
sono certamente personaggi eccezionali, ma anch’essi sono stati
designati quali portatori di disabilità nell’area dell’apprendimento. I
soggetti superdotati manifestano spesso disturbi di comportamento.
Girando tra le campagne e le fattorie delle Madonie Padre La Placa
cominciò a scoprire, come perle nascoste, delle belle intelligenze e
quei ragazzi, se non opportunamente coltivati, sarebbero rimasti a
lavorare nei campi.
Novello Don Bosco aprì a Petralia, nel territorio: “Cerasella”, una
scuola, un centro studi per ragazzi “superdotati” che egli riusciva a
scoprire dallo sguardo e dalla vivacità intellettiva, guardando tutti e
“osservando ciascuno”, divenendo, quindi, maestro, educatore,
consigliere e amico e poi anche Parroco della Chiesa Madre dei Santi
Pietro e Paolo, e guida spirituale dell’intera comunità cittadina delle
Madonie.
Ha sognato e inventato una scuola libera, autonoma, creativa, ricca
d’innovazioni nella metodologia didattica, anticipando quella che oggi
è presentata come: “Didattica modulare e intensiva”.
Precursore nella didattica personalizzata ha sempre sostenuto la
formazione di “gruppi di livello” così da favorire lo sviluppo omogeneo
nel percorso formativo e per i suoi ragazzi richiedeva la presenza
d’illustri docenti specialisti nelle diverse discipline ed i ragazzi
seguivano le lezioni quasi una full immersion nel percorso di studio
ora letterario, ora scientifico, ora linguistico e tecnico.
Quella che oggi è indicata come “didattica breve ed efficace” Padre La
Placa l’ha sperimentata nella pratica con i suoi ragazzi, i quali erano
anche coinvolti in lavori manuali e vita comunitaria come avviene oggi
nei “college” e nei “campus”.
L’insegnamento intensivo, quasi corsi di formazione seminariali, oggi
si chiamano anche “master”, intuizione e sogno di Padre La Placa, ha
favorito lo sviluppo e la crescita della scuola che ha raggiunto il suo
acme di sviluppo nel decennio 1970-1980.
Essendo ragazzi scelti con un quoziente intellettivo elevato erano in
grado di seguire questi ritmi intensivi e procedere con profitto negli
studi, preparandosi agli esami statali di maturità da “privatisti
esterni”, conseguendo brillanti risultati.
Molti di questi hanno proseguito presso la Scuola Normale di Pisa, la
“Bocconi” di Milano, l’Università di Oxford e di Cambridge ed ora sono
affermati docenti, professionisti, medici, ingegneri, funzionari.
La mancanza di fondi, (Padre La Placa non si è mai voluto legare al
carro dei politici), la struttura libera e autonoma del Centro, (non ha
accettato di sottostare a vincoli burocratici e di controllo), elementi
di sviluppo e di crescita del Centro, si sono rivelati nel tempo
negativi e dannosi, provocando la chiusura del Centro, al quale il
sacerdote superdotato ha dato impulso e vitalità, con notevoli
sacrifici personali e della sua famiglia.
Ora Padre La Placa nella sua casa, a Petralia, vicino alla Parrocchia,
anche se è diminuita la sua vista, continua a vedere, a sognare, a
pensare sempre in grande una realtà di sviluppo per le intelligenze a
vantaggio delle Comunità cittadine, regionali, nazionali, europee.
Il suo cuore sacerdotale in questo traguardo di età e di grande
intelligenza, pulsa sempre amore e speranza per i giovani e li desidera
sempre impegnati e protesi ad un futuro di sviluppo e di progresso.
Ho avuto la fortuna di incontrarlo, conoscerlo e stimarlo come un
sacerdote d’altri tempi. Egli nel 1985 mi accolse come giovane
vincitore del concorso a preside nella sede di Petralia Soprana, e lì
conobbi la scuola dei superdotati. Egli mi ha accompagnato come tutor
pedagogico nel mio primo anno di presidenza. Ora il riconoscente
ricordo diventa memoria, testimonianza del bene operato e fervido
augurio: “Ad multos annos”.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it