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Natura e Co-Scienza: L’orto botanico di Palermo

Redazione
l'orto botanico di Palermo
L'orto botanico di Palermo
"Esiste un principio, prova contro ogni argomentazione, un ostacolo ad ogni progresso, che se mantenuto nel tempo non può che relegare la mente a perpetua ignoranza, si tratta del disprezzare qualcosa senza averlo verificato"
Paley

Gli orti botanici o i giardini botanici permettono una diretta conoscenza delle piante e risalgono a tempi molto antichi e uno dei primi è stato nell'antico Egitto il giardino di Karnak di Tutmosi III.
Seguono le raccolte di piante medicinali di epoca ateniese o romana.
Il primo orto botanico del mondo occidentale sorse a Salerno ad opera di Matteo Silvatico.
Nel Medioevo si diffuse la coltivazione delle piante officinali per uso farmacologico e terapeutico.
Nel Rinascimento si assiste alla diffusione ed allo sviluppo del giardino all'italiana che confluiranno, con l'istituzione delle Università, nella fondazione dei primi orti botanici per l'impiego farmacologico e lo studio delle piante medicinali.
Nacquero così l'orto botanico di Pisa (1544), di Padova, Bologna e Firenze (1545).
Attualmente in Italia gli orti botanici sono circa 25 e quasi tutti appartenenti all'Università.
Nel contesto della conservazione della biodiversità o della biologia della conservazione, così importante per l'integralità e il mantenimento degli ecosistemi terrestri, e che prevede due sistemi ovvero: la tutela o il ripristino delle popolazioni nel loro luogo naturale o in aree a loro adatte (in situ) o il mantenimento degli organismi prescelti al di fuori del loro luogo naturale o habitat (ex situ), gli orti botanici rivestono oggigiorno un ruolo cruciale e fondamentale proprio nel senso della conservazione ex situ , cioè al di fuori del loro habitat naturale, delle specie in generale e di quelle che rischiano di scomparire, con le collezioni delle piante, la banca dei semi, la raccolta degli erbari (Herbarium Mediterraneum) e del germoplasma.
L'orto botanico di Palermo con 12 ha di estensione è il terzo in Italia dopo quello di Napoli e Roma.
È stato fondato nel 1789 - 1795 con lo scopo di coltivare piante utili per la medicina, le arti e i mestieri.
Le prime collezioni di piante, collocate dal religioso Bernadino da Ucria tra il 1789 e il 1791, sono disposte per classi in base al sistema sessuale di Linneo.
Recente è invece l'ordinamento col sistema di Engler che interessano le piante sistemate nella parte meridionale dell'orto, che si basa sulle relazioni filogenetiche dei vari gruppi tassonomici (Gimnosperme, Angiosperme dicotiledoni e Angiosperme monocotiledoni).
Alcuni ordinamenti, che si trovano in una zona sul lato opposto a quella di Engler, seguono un ordinamento bioecologico e fitogeografico come, ad esempio, il giardino delle succulente.
Nel tempo, in considerazione del clima temperato mediterraneo, l'orto si è arricchito di collezioni di piante provenienti dalle regioni temperate e subtropicali come, ad esempio, la Ceiba speciosa o il falso Kapok - Malvaceae ed ha consentito l'introduzione in coltivazione del nespolo del Giappone (1812), del mandarino (1817) e di altre specie.
L'orto botanico ospita anche un esemplare, piantato nel 1845, di Ficus magnolioides (Ficus macrophilla sub spec. Columnaris) davvero considerevole, che occupa un'area di circa 1000 m2 ed è dotato di una considerevole biblioteca comprendente opere pregiate e rare, la più antica delle quali risale al 1537.
L'orto botanico ha rappresentato il culmine di tutta una serie di tentativi precedenti compiuti in diversi luoghi della Sicilia (Messina nel 1638, Misilmeri nel 1692), al fine della istituzione di orti botanici.
Ciò è da attribuire alla creazione a Palermo dell'Accademia dei Regi Studi nel 1779, con la quale si diede avvio ad una prima e sommaria organizzazione degli studi sulla botanica, con l'istituzione di una cattedra di Botanica e Materia medica con l'insediamento dapprima a Porta Carini di un orto per la coltivazione dei semplici o delle piante medicinali, che successivamente venne trasferito in prossimità della villa senatoriale detta "Giulia", per contribuire così allo sviluppo delle Scienze botaniche nell'interesse della Medicina e dell'Agricoltura.
Nel 1789 con la costruzione degli edifici dell'Orto botanico, in stile neoclassico, che venne completata nel 1795, prende vita l'Orto botanico di Palermo di Via Lincoln.
In tutto questo a Palermo vi era anche la tensione di voler colmare la mancanza di una simile struttura e fondazione già presenti ed attive in altre città europee, in modo da aiutare e promuovere lo sviluppo e il progresso.
Perché la presenza anche di notevoli studiosi in un luogo non è di per se sufficiente per il progredire e l'evoluzione, in quanto ciò procede abbastanza bene quando vi è il supporto organizzato e funzionale, ovvero quando vi è nel posto il riferimento architettonico, strutturale ed istituzionale specifico.
Il motto del verso di Orazio di miscuit utile dulci, che è nel tondo raffigurante la Dea Flora della cupola monumentale del Gymnasium dell'orto botanico di Palermo, delinea sin dalle sue origini le caratteristiche fondamentali dell'orto del binomio della bellezza e dell'utilità, ovvero del giardino di delizia e scientifico perfettamente delineato dalla continuità spaziale data dall'orto botanico e della contigua Villa Giulia.
È un progetto illuminista di Vicerè illuminati (Vincenzo Caracciolo e Francesco D'Aquino, principe di Caramanico) e dell'architetto Lèon Dufourny (1754-1818), intriso da simboli e segni riconducibili alla Massoneria.

L'architetto parigino Lèon Dufourny progettista degli edifici dell'Orto botanico di Palermo
L'architetto parigino Lèon Dufourny progettista degli edifici dell'Orto botanico di Palermo

C'è da dire che l'Illuminismo, correlato alla luce ed alla ragione che rischiarano le tenebre dell'ignoranza e dei pregiudizi, fu il movimento intellettuale di più ampia portata di metà settecento.
Lo sviluppo dell'Illuminismo fu contemporaneo a quello della Massoneria con simile diffusione riguardo l'area geografica.
I più importanti illuministi francesi come Voltaire (1694-1778), Diderot (1713 - 1784) e molti altri furono Massoni.
I collegamenti tra Illuminismo e Massoneria sono stati di grande portata e di grande significato per l'evoluzione e la storia umana, riguardo in particolare la modernizzazione e l'evoluzione della società e dei sistemi politici verso la democrazia e a forme partecipative del popolo nel governo delle Nazioni.
L'architetto massone Lèon Dufourny, nel disegnare il giardino coniuga l'ambiente artificiale a quello naturale in un binomio Natura-Cultura, che può dirsi perfettamente riuscito in tutta la sua complessità e nel suo dispiegarsi.
Il complesso architettonico è composto da un edificio centrale a pianta quadrata dalle dimensioni di circa 25m x 25m, ed alto circa 15 m, il Gymnasium. Interessante notare, in proposito, come dividendo i due valori precedenti 25/15 si ottenga approssimativamente il numero d'oro 1.618-0,618.
Tale edificio risulta affiancato da due costruzioni a pianta rettangolare disposti simmetricamente, il Tepidarium e il Calidarium (dimensioni: 14 m x 10 m), che servivano ad ospitare le piante nelle stagioni meno favorevoli al fine della loro propagazione, tutti progettati da Lèon Dufourny con la collaborazione di architetti locali quali Domenico Morabitti, Venezio Marvuglia e Pietro Trombetta.

Il Gymnasium dell'Orto botanico di Palermo progettato dall'architetto massone Lèon Dufourny, con le due sfingi e la scalinata di nove gradini prospicienti il piazzale Caramanico, lungo la Via Lincoln di Palermo
Il Gymnasium dell'Orto botanico di Palermo progettato dall'architetto massone Lèon Dufourny, con le due sfingi e la scalinata di nove gradini prospicienti il piazzale Caramanico, lungo la Via Lincoln di Palermo

L'insieme della costruzione richiama elementi cromatici dei templi greci e rappresenta il primo esempio di architettura neoclassica in Sicilia.

Nella facciata del Gymnasium dell'Orto botanico di Palermo è possibile individuare, con i vertici inferiori ai due lati della facciata e il vertice in alto nella cupola, un triangolo equilatero di 25 m per ogni lato. Il triangolo equilatero è denso di significati che richiamano la perfezione, il Divino, la Terra, ed è in relazione con la geometria sacra, la sezione aurea 1,618 - 0,618, il tetraedro e la piramide
Nella facciata del Gymnasium dell'Orto botanico di Palermo è possibile individuare, con i vertici inferiori ai due lati della facciata e il vertice in alto nella cupola, un triangolo equilatero di 25 m per ogni lato. Il triangolo equilatero è denso di significati che richiamano la perfezione, il Divino, la Terra, ed è in relazione con la geometria sacra, la sezione aurea 1,618 - 0,618, il tetraedro e la piramide

In particolare il Gymnasium è da considerarsi un vero e proprio tempio Massonico - Sapienziale.
In tale edificio sembra che niente sia stato lasciato al caso ed è inclusivo di simboli che in quanto tali trascendono il loro significato apparente e visivo e comunicano all'osservatore significati complessi, profondi ed inaspettati, che seppure sfuggenti al conscio sono ben compresi dalla mente inconscia che così viene immersa in un coinvolgimento che sospinge l'essere alla ricerca di più alte ed elevate mete.
Ovviamente tutto questo è in relazione al grado di consapevolezza di ognuno di noi e quindi tali effetti sono variamente interpretati e recepiti secondo l'individuo.
All'interno del Gymnsium vi è la sala centrale della Schola Regia Botanices, al cui ingresso sono collocate due cariatidi in stucco, opera di Domenico Danè.
Nella sala, di forma ottagonale che richiama l'infinito, vi è lo scranno del dimostratore e la cattedra dove si sedeva il botanico che descriveva le caratteristiche delle piante e le loro peculiari proprietà farmacologiche.
Giornalmente si provvedeva anche alla preparazione delle medicine con gli estratti dei vegetali ed alla loro distribuzione a quanti ne avessero bisogno.
L'ottagono, difatti, è simbolo dell'unione di Dio con l'uomo, di resurrezione ed è una forma usata in edifici dal significato cosmico.
Tale forma media tra il cielo (cerchio) e la Terra (quadrato) e si rintraccia in altre costruzioni come, ad esempio, quella densa di significati profondi di Castel del Monte costruito nel XIII secolo (1240) dall'imperatore Federico II di Svevia.
Perché nel simbolismo delle costruzioni il quadrato o il cubo sono correlati alla Terra, mentre il cerchio o la sfera rappresentano il Cielo.
Il mondo intermedio è dato dall'ottagono che è una forma di transizione tra il quadrato e il cerchio.
L'ottagono è forma ed insieme la funzione del passaggio ed anche il punto di congiunzione e di coniugazione tra un mondo ed un altro, l'iniziazione all'infinito, espressa dal numero 8.
A forma di ottagono sono molti fonti per il battesimo, così come indicato dalla geometria sacra, perché il numero 8 rovesciato (?) è simbolo della coniugazione ad un'ottava superiore, all'infinito, all'illimitato, all'eternità, all'immortalità.
La vita, ed è questo il significato che vuole comunicare tale simbologia, in realtà è tra due mondi ed eterna ed è nella continuità di cammino, senza inizio né fine.
E in tutto questo la difficoltà evidente è nello spiegare e nell'enunciare che la morte in quanto tale non esiste, poiché l'uomo al termine della sua esistenza terrena materiale, in questa forma corporea, trapassa per trasferirsi in quella cosa che chiamiamo Anima che è una copia conforme del corpo fisico e che anzi, in speciali condizioni, può essa stessa essere il corpo non più mortale e ciò a ben pensarci, anche se pare incredibile, è davvero straordinario e stupefacente.
Riguardo un'altra difficoltà e cioè della reale esistenza e composizione dell'Anima, al di là dei vari credi religiosi e filosofici, vi è da aggiungere che essa è composta verosimilmente dalla coscienza e dai relativi campi morfogenetici irradianti che modellano la materia fisica ed il corpo, e che le particelle che la compongono si trovano in un differente stato di materia, rispetto a quello solido, liquido ed aeriforme definibile come condizione di plasma.
Agli angoli della sala del Gymnasium sono collocate le statue di Teofrasto, Dioscoride, Tournefort e Linneo, botanici famosi che hanno contribuito, con diverse opere e in diversi tempi, alla conoscenza, descrizione delle piante ed alla loro classificazione.
Teofrasto (371 - 287 a.C.), autore di Historia plantarum e De causis plantarum, fu discepolo di Aristotele e seppe riconoscere nei semi i cotiledoni o le foglie embrionali.
Individuò nelle foglie gli organi della nutrizione delle piante ed ideò una classificazione delle piante in riferimento al loro portamento in albero, frutice (pianta perenne cespugliosa con rami sin dalla base), suffrutice (pianta perenne legnosa i cui getti annui persistono alla base e seccano nel resto dopo la fruttificazione), erba ed entro tali categorie distinse generi e specie individuando con precisione le Graminacee, Leguminose, Conifere.
L'evoluzione degli studi della botanica incominciò a declinare nel periodo romano. I Romani difatti spostarono la loro attenzione a problemi di ordine pratico. Da citare, in relazione al periodo romano, l'opera di Plinio il Vecchio (I sec. d.C.) "Naturalis historia" di cui alcuni brani sono riportati in alto nella sala ottagonale del Gymnasium dell'Orto botanico di Palermo.
Dioscoride di Anazarbe (I se. D. C.), botanico, erborista e farmacista greco, è famoso per la sua opera in 5 libri De materia medica, in cui si descrivono circa 625 specie di piante ed è quindi un erbario scritto in lingua greca in cui riporta i farmaci (sostanze estratte da minerali, animali e vegetali) e le patologie corrispondenti.
Tale opera è molto importante nella storia della medicina e rimase in uso sino al XVII secolo.
Casper Baughin descrisse circa 6000 piante e fu il primo ad usare la classificazione binomia. Andrea Cesalpino ( 1519-1603) per primo cercò un metodo adeguato di classificazione scientifica delle piante, distinguendole in relazione agli organi della fruttificazione. Introdusse gli erbari essiccati al posto di quelli figurati.
Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708) autore di Instiutiones rei herbariae introdusse il concetto di genere e di specie e prepara il terreno a Carlo Linneo. Difatti adotta un primo sistema razionale e scientifico di classificazione in base alla struttura dei fiori con la suddivisione delle piante in: erbacee ed arboree. In riferimento alla corolla, col sistema di Tournefort, si individuano 22 classi.
In relazione alla forma di altre parti della pianta le classi a loro volta si dividono in sezioni e queste in specie.
Allo svedese Carlo Linneo (1707-1778) è attribuita il primo vero sistema di classificazione dei viventi e botanico e di una nomenclatura, che è rimasta pressoché invariata sino ai nostri giorni.
Tale metodo è esposto nella sua opera Systema naturae del 1735, in cui vengono riportati i criteri di classificazione tassonomica dei regni vegetale, animale e minerale.
Tuttavia l'opera di Linneo che più influenzò i botanici fu Philosophia botanica in cui affermò che le specie potevano classificarsi secondo un sistema immutabile fondato sulle loro caratteristiche, utilizzando nomi in lingua latina.
Egli per la classificazione diede importanza agli organi riproduttivi e per tale motivo il sistema è definito sessuale.
Divise gli organi riproduttivi in: calice, corolla, stami, pistillo, pericarpo, seme.
Inventa la classificazione binomia, col nome del genere seguito da quello della specie, per descrivere la pianta.
In tale sistema il regno vegetale viene ripartito in piante in cui gli organi riproduttori sono ben osservabili e perciò chiamate Fanerogame (= a nozze manifeste) con fiori ermafroditi, unisessuali, e piante invece in cui tali organi non sono visibili e chiamate Crittogame ( = a nozze nascoste).
In tutto sono istituite 23 classi di Fanerogame oltre ad una di Crittogame.

Le statue di Teofrasto e Dioscoride poste in un lato della sala ottagonale del Gymnasium. Entrambi gli studiosi, medici maghi, sono stati i precursori di una prima solida fase nella conoscenza della botanica e del regno vegetale e dell'impiego delle piante medicinaliLe statue di Teofrasto e Dioscoride poste in un lato della sala ottagonale del Gymnasium. Entrambi gli studiosi, medici maghi, sono stati i precursori di una prima solida fase nella conoscenza della botanica e del regno vegetale e dell'impiego delle piante medicinali
Le statue di Teofrasto e Dioscoride poste in un lato della sala ottagonale del Gymnasium. Entrambi gli studiosi, medici maghi, sono stati i precursori di una prima solida fase nella conoscenza della botanica e del regno vegetale e dell'impiego delle piante medicinali

Le statue di Tournefort e di Linneo poste dal lato opposto di quelle di Teofrasto e Dioscoride nella sala ottogonale del Gymnasium. Ad entrambi questi scienziati si devono l'ulteriore perfezionamento degli studi della botanica e del regno vegetale con la definizione della classificazione delle piante per lo studio sistematico delle specie vegetali e delle loro peculiari caratteristicheLe statue di Tournefort e di Linneo poste dal lato opposto di quelle di Teofrasto e Dioscoride nella sala ottogonale del Gymnasium. Ad entrambi questi scienziati si devono l'ulteriore perfezionamento degli studi della botanica e del regno vegetale con la definizione della classificazione delle piante per lo studio sistematico delle specie vegetali e delle loro peculiari caratteristiche
Le statue di Tournefort e di Linneo poste dal lato opposto di quelle di Teofrasto e Dioscoride nella sala ottogonale del Gymnasium. Ad entrambi questi scienziati si devono l'ulteriore perfezionamento degli studi della botanica e del regno vegetale con la definizione della classificazione delle piante per lo studio sistematico delle specie vegetali e delle loro peculiari caratteristiche

Nella sala del Gymnasium guardando in alto è osservabile la cupola, in cui nel disco centrale, simboleggiante la Dea Flora, si legge il motto di "miscuit utile dulci" (mischio l'utile al dolce), ovvero unire l'utile a ciò che è amabile.

La cupola del Gymnasium dell'orto botanico di Palermo nel cui disco centrale si osservano la raffigurazione della dea Flora e il motto
La cupola del Gymnasium dell'orto botanico di Palermo nel cui disco centrale si osservano la raffigurazione della dea Flora e il motto "miscuit utile dulci"

La cupola è divisa in 24 settori, il che richiama la durata del giorno terrestre, il ritmo circadiano e il significato di ordine e di armonia.
All'esterno dell'edificio la cupola è sormontata da una pigna con delle fronde.
La pigna è il simbolo della ghiandola pineale, epifisi o terzo occhio, ritenuta da molti studiosi e da Cartesio la sede, la finestra o l'occhio dell'Anima. Il riferimento è all'unione Corpo Anima, quale mezzo per la salute e il risanamento del corpo, anche col ricorso agli estratti vegetali ed alle piante ed è chiaro. D'altronde le recenti ricerche scientifiche sulla pineale confermano sempre più le intuizioni degli antichi e di Cartesio, ed hanno condotto alla scoperta di diversi ormoni o secreti endocrini prodotti da questa ghiandola che, fra l'altro, è quella con la maggiore irrorazione sanguigna del corpo.
Citiamo tra gli ormoni della pineale la pinolina, la DMT (N,N-dimetiltriptamina), la melatonina. Riguardo la melatonina c'è da aggiungere che la sua produzione aumenta con l'oscurità e si riduce durante il giorno, e che così regola il ritmo circadiano correlato agli stati di veglia, sogno, sonno e quarto stato, rivelati dall'elettroencefalogramma e caratterizzati da diverse frequenze in Hz al secondo: dagli 3-0,5 Hz (Delta), 4 -8 Hz (Theta), fino ai 13-8 Hz (Alfa) e 13-22 Hz (Beta) dello stato di veglia.
L'attivazione completa e perfetta della ghiandola pineale, quale risultato finale del processo alchemico di fusione nell'armonia dell'Anima al Corpo, condurrebbe ad uno stato di perfetta salute e perfino all'incredibile immortalità.
L'ala sinistra del Gymnasium era destinata ad abitazione del Direttore, mentre quella destra è a tutt'oggi occupata dall'erbario che custodisce preziose collezioni di piante essiccate.
Il Gymnasium, il Tepidarium e il Calidarium sono templi eretti al regno vegetale non solo per l'importanza che le piante hanno nel sostenere la vita in generale, ma soprattutto per l'azione positiva in ordine all'evoluzione ed alla crescita interiore e spirituale dell'uomo.
Nei soggetti fitomorfi e delle scene mitologiche su temi botanici e altri si inseriscono simboli dell'illuminismo massonico avvolti nel silenzio ermetico dei percorsi iniziatici.
Infatti l'architetto massone Lèon Dufourny a riscontro dell'edificio del Gymnasium previde la creazione di "una collina a percorso a spirale e tempio arboreo alla sommità, quasi montagna sacra alla fine di una via iniziatica attraverso la natura che la scienza botanica conduceva alla conoscenza salutifera".
La presenza delle due sfingi poste a protezione delle preparazioni erboristiche, realizzate dallo scultore Vincenzo Tuccio in calcare compatto o marmo di Billiemi, è correlata anch'essa a tale profondo simbolismo che sovente è ricorrente nella Massoneria.
L'origine di ciò deriva dal fatto che molti componenti del Senato Accademico, così come alcuni nobili palermitani, aderivano alla Massoneria.
È verosimile che le sfingi siano le rappresentazioni una della saggezza e l'altra del potere che sorrette dall'armonia della mente, del pensiero, dell'emozione e del sentimento, permettono all'uomo di accedere ad una costruzione cioè al Gymnasium, quale rappresentazione di un tempio che non è solo quello che appare ma è anche il riflesso di una costruzione interiore in cui è possibile l'alchimia dell'unione del corpo con l'intima essenza dell'uomo: l'Anima, che dona la salute superiore, l'immortalità e uno stato di vita superiore, in cui il cuore diventa capace di ogni forma.

Le due sfingi
Le due sfingi "Guardiane del Tempio" scolpite in calcare compatto o marmo di Billiemi poste ai lati dell'ingresso del Gymnasium di piazzale Caramanico dell'Orto botanico di Palermo. La sfinge è un simbolo ermetico - massonico sia dell'evoluzione dell'Anima che attraversa nel suo viaggio la vita minerale, vegetale, animale per passare alla vita umana ed alfine a quella divina e sia delle incognite poste alla scienza in ciò che non è facilmente comprensibile ed è enigmatico. Esse rappresentano una il potere e l'altra la saggezza necessarie per superare gli enigmi della vita, che si appalesano sovente come avversità e difficoltà che con lo scoramento non comprendiamo e crediamo siano insormontabili, ma che invero non lo sono affatto. Il superamento degli enigmi e dei limiti umani, con la fede nel Divino e nell'Anima, è facile e conduce ad uno stadio di vita sovraumana e all'immortalità. Si tratta, verosimilmente, di simboli e segni di un percorso spirituale - iniziatico dove l'inizio e la fine sono simultanei e perfettamente invertibili. I nove gradini della scala dell'ingresso posteriore del Gymnasium, sono correlati alla nascita in senso lato e conducono nella sala ottogonale, ovvero nel luogo simbolico dell'infinito dove è possibile, anche grazie ai rimedi erboristici, l'unione alchemica dell'Anima al corpo con la conseguente trasformazione interiore ed esteriore. Si giunge così ad una nascita straordinaria ad una vita superiore in cui il corpo è risanato, immortale ed incorruttibile ed è l'Anima stessa. E in tutto questo la difficoltà è nel convincersi dell'inesistenza della morte che deve avvenire ad un livello profondo e cioè sulla vera realtà e non su una sensazione superficiale e sfuggente. Gli otto scalini dell'ingresso opposto simboleggiano proprio tale realizzazione, ovvero l'infinito da cui scaturisce la nuova vita che è verso la Natura e le piante, immersa nell'armonia degli opposti

Dal portico posteriore si accede all'aula, la Schola Regia Botanices, al cui ingresso sono poste due cariatidi in stucco(figure femminili usate come colonne a sostegno delle membrature architettoniche), opera di Domenico Danè, alla sinistra e alla destra delle quali vi sono le porte di accesso degli antichi uffici del Direttore e all'Erbario
Dal portico posteriore si accede all'aula, la Schola Regia Botanices, al cui ingresso sono poste due cariatidi in stucco(figure femminili usate come colonne a sostegno delle membrature architettoniche), opera di Domenico Danè, alla sinistra e alla destra delle quali vi sono le porte di accesso degli antichi uffici del Direttore e all'Erbario

Le divinità mitologiche, di Igea, figlia di Asclepio e di Epione, e di Esculapio, collocate in nicchie nel portico anteriore del Gymnasium. Il nome di Igea significa salute, rimedio, medicina. Esculapio nome romano di Asclepio è raffigurato con il serpente salutifero. Igea era la divinità invocata per la prevenzione delle malattie e dei danni fisici, mentre Asceplio o Esculapio veniva invocato per la cura delle malattie. Il serpente per la capacità di produrre veleni, per la vita sotterranea e misteriosa è simbolo di potenza e di medicamento ed è associato alle due divinità
Le divinità mitologiche, di Igea, figlia di Asclepio e di Epione, e di Esculapio, collocate in nicchie nel portico anteriore del Gymnasium. Il nome di Igea significa salute, rimedio, medicina. Esculapio nome romano di Asclepio è raffigurato con il serpente salutifero. Igea era la divinità invocata per la prevenzione delle malattie e dei danni fisici, mentre Asceplio o Esculapio veniva invocato per la cura delle malattie. Il serpente per la capacità di produrre veleni, per la vita sotterranea e misteriosa è simbolo di potenza e di medicamento ed è associato alle due divinità

Il Gymnasium in tale visione straordinaria e incredibile è si il luogo delle piante e della botanica ma anche il luogo dove è possibile l'Alchimia di fondere o unire il Corpo all'Anima grazie alle piante ed ai vegetali, perché dispensatrici generose del principio di Crescita - Vita e della vita salutifera.

Ingresso anteriore del Gymnasium prospiciente il piazzale Bernardino da Ucria all'interno dell'Orto botanico di Palermo, dove in alto sono collocate le statue delle quattro stagioni: Primavera, Estate, Autunno ed Inverno
Ingresso anteriore del Gymnasium prospiciente il piazzale Bernardino da Ucria all'interno dell'Orto botanico di Palermo, dove in alto sono collocate le statue delle quattro stagioni: Primavera, Estate, Autunno ed Inverno

Gli esseri viventi sono divisi in quattro domini (Eucarioti, Archei, Virus e Batteri) e in 5 regni: Regno Funghi, Regno Vegetale, Regno Cromalveolati, Regno Protozoi, Regno Animali, tutti inclusi nel dominio Eucarioti.
Il regno vegetale comprende il 95 - 99 % di tutte le specie viventi esistenti sulla Terra.
Ciò è davvero straordinario proprio al paragone di quanto minimi, almeno in termini numerici, siano sulla Terra tutti i restanti organismi viventi, ed evidenzia come siano indispensabili gli Orti botanici per la tutela e la salvaguardia del mondo vegetale ai fini di preservare la vita sulla Terra degli altri organismi che dipendono da esso per il cibo e l'ossigeno.
Conoscere una ad una tutte le piante è quasi impossibile e nel passato, ciò era ancora più difficile e questo alla luce dell'assenza di una efficace e razionale classificazione e di appositi spazi e strutture, come gli orti botanici in cui si potevano coltivare e studiare in modo sistematico le piante.
Una classificazione scientifica degli organismi viventi e delle piante è relativamente recente e si deve a Tournefort e in particolare a Carlo Linneo, il quale introduce ed adotta la classificazione binomia, con la quale ogni organismo vivente ed ogni pianta si identificano con il nome del genere seguito da quello della specie (epiteto specifico) e, in alcuni casi, della sottospecie completati dalla notazione del botanico o del classificatore.
Con l'indicazione della sottospecie si ha pertanto una nomenclatura trinomia.
In zoologia e botanica qualunque categoria tassonomica (genere, sottospecie, classe, ecc.) viene chiamata taxon (plurale taxa).
I generi sono raggruppati in famiglie (il cui nome termina con: -aceae), le famiglie in ordini (-ales o -florae), gli ordini in classi, le classi in sottodivisioni, le sottodivisioni in divisioni e l'intero insieme costituisce il Regno Vegetale. Per le varietà si aggiunge var. seguito dalla denominazione.
Gli ibridi si indicano ad esempio: Abelia x grandiflora.
Ogni pianta si denomina quindi col nome italiano seguito da quello binomio latino che può avere origini più diverse, ad esempio e nel caso della cipolla, di Allium cepa L., dove L. sta per l'autore o il classificatore botanico che, in questo caso, corrisponde all'abbreviazione di Linneo.
Alla classificazione binomia si affiancano altre codifiche della nomenclatura, con alcune varianti indicative che specificano meglio, ad esempio, quando una specie viene trasferita da un genere ad un altro e, nel caso, si indica il nome scientifico così: Drosophyllum lusitanicum (L.) Link., cioè si riportano il nome del botanico che ha proceduto allo spostamento e tra parentesi si mantiene quello del precedente classificatore.
La nomenclatura si avvale poi di altre e aggiuntive specificazioni rintracciabili in letteratura come, ad esempio, spp. o sp.,pl. che indicano tutte le specie appartenenti al genere, o subspec. per indicare la sottospecie, oppure ex, et, non per meglio specificare la paternità degli autori o degli errori compiuti dagli autori. Citiamo anche s.l. che è l'abbreviazione di "sensu lato" che si mette dopo il nome dell'autore, quando si ritiene non importante specificare la specie e la sottospecie.
Quando una specie è stata indicata da vari autori con diversi nomi prevale quello pubblicato prima e gli altri successivi si considerano sinonimi.
Per convenzione nel caso si usi il corsivo per il genere e la specie l'abbreviazione dell'autore deve riportarsi in carattere normale o viceversa nel caso opposto.
In conclusione l'Orto botanico di Palermo non è solo un'istituzione di grande valore per la Sicilia e il mondo intero o semplicemente una serie di costruzioni contornate da collezioni di piante, ma è anche un luogo straordinario dove la Natura e la Cultura, il sogno e la realtà, il simbolo e il suo significato che si dispiega dagli archetipi, si fondono in un tutt'uno sprigionante una irradiazione particolare e spirituale, densa di significati profondi che superano il pensiero corrente e l'immaginazione e conducono il visitatore ad un mondo o ad una "Terra incognita" ancora in gran parte inesplorata e sconosciuta, che invero è la nostra stessa coscienza ed essenza.
Infine un'ultima nota per aggiungere che questo scritto nasce, in parte, da alcune visite guidate dell'Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente di Adrano svolte nell'Orto botanico di Palermo, e perciò ringrazio gli studenti insieme ai proff.ri Alfio Gennaro, Rosalba Leanza, Tania Castiglione, il sig. Giuseppe Romeo e il Dirigente scolastico prof.ssa Maria Pia Calanna, che in modi diversi hanno contribuito alla loro realizzazione.

Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
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Le visite guidate e le attività ludico-didattiche presso l'Orto botanico dell'Università di Palermo sono espletate dalla
cooperativa Cultura botanica (gestore, da oltre dieci anni, dei servizi di biglietteria, accoglienza ed assistenza dell'Orto botanico di Palermo).

www.culturabotanica.it
informazioni@culturabotanica.it
09123891236
3393004930
fax 09123860868

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Alcune delle numerose piante delle collezioni dell'Orto botanico di Palermo

Caffè - Coffea arabica L. - Rubiaceae
Caffè - Coffea arabica L. - Rubiaceae

Ninfea - Nimphaea x marliacea L. - Nimphaeaceae
Ninfea - Nimphaea x marliacea L. - Nimphaeaceae

L'acquario dell'Orto botanico di Palermo in cui crescono le ninfee e le piante acquatiche. L'acquario di forma circolare risulta diviso in 24 settori in relazione al numero che significa ordine ed armonia
L'acquario dell'Orto botanico di Palermo in cui crescono le ninfee e le piante acquatiche. L'acquario di forma circolare risulta diviso in 24 settori in relazione al numero che significa ordine ed armonia

Papiro - Cyperus papyrus L. - Ciperaceae
Papiro - Cyperus papyrus L. - Ciperaceae

Ficus - Ficus altissima, var. baccifera, Moraceae originario dell'Asia Tropicale
Ficus - Ficus altissima, var. baccifera, Moraceae originario dell'Asia Tropicale

Cycas - Cycas circinalis L. - Cycadaceae
Cycas - Cycas circinalis L. - Cycadaceae

Sabal minor (Jacq.) Pers. - Areacaceae
Sabal minor (Jacq.) Pers. - Areacaceae

Sabal serrulata - Serenoa repens (W. Batram) Small - Arecaeae; il frutto è usato come cibo e a scopo medicinale per problemi urinari e dell'apparato riproduttivo, riduce la proliferazione delle cellule cancerose nella prostata. L'estratto dei frutti è ricco di grassi e fitosteroli
Sabal serrulata - Serenoa repens (W. Batram) Small - Arecaeae; il frutto è usato come cibo e a scopo medicinale per problemi urinari e dell'apparato riproduttivo, riduce la proliferazione delle cellule cancerose nella prostata. L'estratto dei frutti è ricco di grassi e fitosteroli

Collezione di piante succulente
Collezione di piante succulente

Gymnasium dell'Orto botanico di Palermo
Gymnasium dell'Orto botanico di Palermo

Bibliografia
Della Valle Maria Felicia, 2007, L'orto Botanico di Palermo, University press, Firenze, Sezione: temi del paesaggio, "Orti Botanici dell'800", pagg. 92-112
Dellachà A., Olivero G., Sgandurra E.,1989, Botanica generale e sistematica, Reda edizioni, Roma
Grassi F., Labra M., Sala F.,2006, Introduzione alla biodiversità del mondo vegetale, Piccin Nuova Libraria, Padova
Marchi Vittorio, 2009, Mirjel Il Meraviglioso Uno, Macroedizioni, Cesena (FC)
Miserandino A.G., Ferrante G.,2008, L'orto botanico di Palermo, Associazione guide parlate Onlus, Palermo
Raimondo F.M., Mazzola P., Di Martino A., 1993, L'orto botanico di Palermo, Editrice Arbor, Palermo
Tosco Fernanda, 2012, Tutto botanica, Istituto Geografico De Agostini, Novara








Postato il Lunedì, 02 giugno 2014 ore 09:00:00 CEST di Michelangelo Nicotra
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