Diffondere
gratuitamente in 6 Regioni la pratica di sport "minori" tra gli
studenti delle scuole superiori di II grado. È l'obiettivo del progetto
"14-19 Sport@Scuola", ideato dall'ente di
promozione sportiva Opes e realizzato in collaborazione con 9
Federazioni sportive nazionali e con il Coni: Atletica leggera,
Badminton, Canoa - Kayak, Danza Sportiva, Hockey, Triathlon, Turismo
equestre, Sport orientamento, Rugby. Starter d'eccezione, oggi a Roma,
il presidente del Comitato olimpico nazionale, Giovanni Malagò.
Le sei Regioni interessate
Al progetto "14-19 Sport@Scuola" parteciperanno circa 25.000 studenti
in 6 regioni: Campania (Napoli),Lazio (Roma e Pomezia), Lombardia
(Milano), Sicilia (Palermo), Toscana (Firenze), Veneto (Vicenza). Hanno
aderito 5 istituti per ogni provincia, 10 nella provincia di Roma. In
tutte le sedi potrà avvalersi del supporto delle rispettive
amministrazioni regionali e comunali e dei comitati provinciali di
Opes. Al centro del progetto c'è la promozione dello Sport come
antidoto alla sedentarietà e alle dipendenze, vissuto con passione e
senso d'appartenenza, e non come performance individuale votata
all'esasperato agonismo. Gli studenti interessati potranno praticare
gratuitamente alcuni dei cosiddetti "sport mediaticamente meno
conosciuti": dall'Atletica leggera al Rugby, dal Badminton allo Sport
orientamento dalla Canoa - Kayak all'Equitazione, dalla Danza Sportiva
all'Hockey, fino al Triathlon. Nei mesi di giugno e luglio 2014, in
concomitanza con la chiusura delle scuole, saranno accolti nei Centri
aderenti all'iniziativa.
La via italiana ai college
A spiegare in che cosa consiste l'iniziativa è Marco Perissa,
presidente nazionale di Opes: «Siamo partiti dal presupposto che
l'attività sportiva abbia una forte valenza formativa e che il suo
insegnamento debba essere equiparato a quelli delle altre materie
previste dai programmi scolastici. Poi - aggiunge - abbiamo analizzato
dati piuttosto allarmanti sul progressivo aumento del numero di ragazzi
e bambini italiani che ogni anno, dopo una sola stagione, abbandonano
la pratica sportiva, molti di questi addirittura già durante la scuola
Primaria». Da qui l'idea di avviare un processo che «porti a un modello
italiano di college, inteso come istituto scolastico in cui lo sport
sia parte integrante dell'educazione» attraverso la creazione di un
network che integri, senza sovrapposizioni, le competenze del Coni,
delle Federazioni nazionali, dell'Opes. E che possa contare sul
sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche presenti lungo la
Penisola. Nel complesso sono circa 300 le associazioni sportive
dilettantistiche aderenti, con 6.000 atleti partecipanti, e saranno
coinvolti anche 200 dirigenti e 190 giudici di gara.
Il plauso del Coni
Alla presentazione di "14-19 Sport@Scuola" ha partecipato anche il
presidente del Coni, Giovanni Malagò, che non ha nascosto il suo
entusiasmo per un progetto «mirato a favorire l'approccio dei giovani
con la disciplina sportiva». Nell'evidenziare come la scuola italiana
sia lontana dagli standard europei, con appena due ore settimanali di
educazione fisica contro le otto dei Paesi anglosassoni, Malagò ha
detto che farà la sua parte per risolvere «questa grave carenza
nazionale, stanziando i fondi disponibili e sostenendo i progetti come
"14-19 Sport@Scuola" che realizza un coordinamento tra tutte le
componenti dello sport e avvia un processo di incremento dell'attività
sportiva che nel tempo, porterà molti più giovani a far parte delle
formazioni agonistiche». Concludendo con un ricordo personale: «Questa
riflessione mi fa ricordare del professor Mascolo, che vedendo Pietro
Mennea giocare nel cortile di scuola ne intuì le qualità e lo portò in
pista a provare l'Atletica leggera: chissà quanti Mennea abbiamo perso
non potendo fare educazione fisica bene in molte scuole…».
Eugenio Bruno
Ilsole24ore.com