La scuola deve
aprirsi alla società perché educare è un'attività sociale. Giusto. Cosa
vuol dire ciò? Semplicemente: che la scuola deve essere concepita come
integrazione della società, e viceversa; che l'una ha
bisogno dell'altra, e che entrambe devono interagire in un
accordo di intenti se si vuole veramente il bene di tutta
la comunità civile, e la crescita dei giovani in quanto futuri
cittadini. E' chiaro, perciò, che non possa esistere una buona
scuola a fronte di una società non buona, come non cresce bene un seme
circondato dalle sterpaglie e costretto a germogliare su terra arida e
non coltivata. Le condizioni sociali hanno forti ricadute sulla scuola,
e se il mondo "esterno" risulta essere disorganizzato, sbandato,
smarrito o incerto nei valori fondamentali, è la scuola, sono i giovani
che vivono" dentro" la scuola, i primi a risentirne, e a soffrirne!
Ha senso, infatti, parlare di valori, proporre ai giovani studenti
parametri educativi se , poi, questi vengono puntualmente e
sistematicamente contraddetti dalla realtà che li circonda? Ha
senso educare alla tolleranza, al rispetto della dignità della persona
umana, alla giustizia, all'onestà, all'amore del prossimo, ai valori
della libertà e della democrazia, alla civiltà del discorso e della
interlocuzione civile e rispettosa delle idee degli altri, quando tutto
questo non trova riscontro nella vita concreta, reale di tutti i
giorni? Quale credibilità i giovani possono accordare a principi
morali che vedono fatalmente disattesi dalle pubbliche
amministrazioni, dalla politica che ci governa, e persino dalla
famiglia? Quante sopraffazioni restano impunite, quanto è profonda la
crisi degli organi di giustizia, quanto corrotti i costumi, quanto
dilaganti la violenza e i comportamenti illegali e disonesti!
Che fare, allora?
Forse che la scuola può abdicare all'educazione dei valori, di
certi valori, fra l'altro, che non sono storicizzabili, in quanto
assoluti e assolutamente propri dell'uomo come entità e come
essere sociale? Assolutamente no! Bisogna fortemente , e
urgentemente, risanare questa sfasatura tra scuola e
società, riallacciare il rapporto , perché, malgrado tutto,
l'educazione costituisce un'attività sociale da cui nessuno
, tantomeno la scuola, può rimanere estraneo.
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com