La vittima un ragazzo
svizzero che giocava insieme a due compagni. Ancora da chiarire come
sia avvenuto l’incidente - Morire per gioco. A 16 anni. Perché pur di
non annoiarsi va bene anche lanciare coltelli. Il gioco è costato la
vita a uno studente svizzero in gita scolastica a Roma. Passava il
tempo con due compagni giocando, appunto, al lancio dei coltelli presso
la residenza religiosa Domus Nascimbeni.
A pochi passi dal Vaticano, in un timorato istituto di suore, alcuni
ragazzi provenienti da un cantone francese della Svizzera, forse
annoiati, hanno pensato di organizzare un torneo. La disciplina scelta,
di certo non convenzionale, è quella del lancio dei coltelli. Un gioco
certo rischioso, che però doveva restare soltanto un gioco. La
situazione è invece sfuggita di mano ai tre compagni, trasformandosi in
tragedia.
Uno dei ragazzi, di 16 anni, è rimasto infatti trafitto da una delle
lame. Non è escluso che sia caduto sopra una di esse, che gli si è
infilzata nel torace. Il rumore e le urla che ne sono seguiti hanno
raggiunto le stanze delle suore che accompagnavano i giovani che,
allarmate dal trambusto, hanno fatto irruzione nella camera, trovando
il ragazzo gravemente ferito.
Subito sono stati chiamati i soccorsi: troppo tardi, lo studente era
già morto e ogni tentativo di rianimarlo è stato vano.
L’incidente è avvenuto nel quartiere Aurelio, in via di Torre Rossa 68,
dove la comitiva pernottava da lunedì nell’istituto di suore Domus
Nascimbeni. Ancora da chiarire cosa sia successo davvero. Resta la
cronaca, quella che racconta di una morte sciocca e assurda.
Reporternuovo.it