Organizzata dall’UCIIM
(Unione cattolica di insegnanti medi, associazione di dirigenti
scolastici, docenti e formatori) e dall’AGI (Associazione Genitori
Insieme), sez. di Belpasso, si svolgerà una Tavola Rotonda sul tema, "Scuola – Famiglia insieme per una crescita
educativa", che si terrà giovedì 3 aprile 2014, alle ore
18.00, presso l’Aula Consiliare del Comune di Belpasso (Catania). I
relatori saranno: Graziella Priulla, Ordinaria di Comunicazione
Pubblica ed Istituzionale, Facoltà di Scienze Politiche – Università di
Catania; Francesco Coniglione, Ordinario di Storia della Filosofia,
Facoltà di Scienze della Formazione – Università di Catania; Angela
Giardinaro, Docente presso l’ITS “G. Ferraris” di Belpasso, Presidente
provinciale UCIIM di Catania; Rita Vitaliti, Docente presso il Circolo
Didattico “Madre Teresa di Calcutta” di Belpasso.
Ci saranno, inoltre, gli interventi di Rita Vitaliti, Presidente UCIIM,
sez. di Belpasso – AGI; Salvo Licandri, Presidente del Consiglio
Comunale di Belpasso; Barbara Laudani, Assessore alla P.I. di Belpasso;
P. Orazio Scuderi, Assistente ecclesiastico UCIIM, sez. Belpasso.
Moderatore dell’incontro sarà il prof. Giacomo Timpanaro, Vice
Presidente Nazionale UCIIM.
«Negli anni a cavallo del vecchio e nuovo secolo, la scuola si è
trovata ad affrontare uno scenario mutevole, determinato da una
struttura sociale in continua evoluzione, con conseguente perdita di
identità e di valori di riferimento. In questa situazione il sistema
educativo ha dovuto tener conto di sollecitazioni sempre più pressanti
indotte da una società caratterizzata dalla continua ricerca di
equilibrio tra richieste diverse e non sempre convergenti. I modelli
valoriali seguiti perdono man mano attrattiva, emergono comportamenti
difficilmente compatibili con l’agire civile. Ciò porta in primo piano
quella problematica che Benedetto XVI ha definito “emergenza
educativa”.
In tale panorama è diventato imprescindibile ricostruire nelle nuove
generazioni una cultura dell’educazione troppo spesso minata alla base
dai disvalori emergenti. È dalla scuola, infatti, che si richiede che
parta l’educazione al vivere civile che può richiamare anche gli adulti
alla responsabilità di essere coerenti testimoni per la difesa del
futuro dei giovani. Ma non può essere soltanto la scuola il luogo
privilegiato per insegnare e educare alla cultura della cittadinanza
per sviluppare nei giovani un forte senso di appartenenza alla
comunità. Nel documento dei vescovi “Educare alla vita buona del
vangelo”, per il decennio 2010 – 2020 sull’emergenza e la sfida
educativa, si parla di “alleanza”. Un’alleanza che chiama la famiglia
in primis, quindi, la scuola, la chiesta, le agenzie educative, gli
enti preposti alla gestione del territorio.
La scuola già da tempo sta profondendo grande impegno nel promuovere
negli studenti il senso di responsabilità e il rispetto delle regole.
Ma la scuola non può essere un strumento “anti” (anti droga, anti
criminalità minorile, anti devianza, anti mafia, ecc.) ma deve essere
un sistema “pro” ovvero educativo. Una scuola che si apre all’esterno
richiama la corresponsabilità di tutti, anche di chi non opera
all’interno del sistema scolastico: questo è il vero senso di una
corretta progettualità aderente alle reali esigenze e che finalmente
pone, realmente e non solo nominalmente, lo studente al centro
dell’azione educativa. Concludo sottolineando la responsabilità di
tutti gli adulti chiamati ad educare le nuove generazioni con una frase
del Card. Bagnasco espressa quando è stato invitato a definire cosa
significa educare: “educare è trasformare la vita, che ci è stata data
senza nostra richiesta, in un dono, frutto della nostra libertà”».
Angela Giardinaro