Salendo lo scalone d'onore del Palazzo della Minerva a Viale Trastevere si giunge al secondo piano al grande corridoio luminoso con al centro a caratteri cubitali la scritta "MINISTRO" e lì accanto la sala di ricevimento ed il grande salone dei Ministri, perché sono esposti i ritratti dei grandi ministri dell'Educazione Nazionale e della Pubblica Istruzione, oggi MIUR.
Dopo pochi minuti di attesa, entra la segretaria che accompagna il Ministro Stefania Giannini, la quale sorridente ci accoglie invitandoci a prendere posto nel salottino.
Stefania Giannini, rettore dell'Università di Perugia, mamma di due figli, studenti universitari, si sente molto vicina alla scuola e analizzando le prime due settimane di presenza al Ministero, afferma che ogni giorno si imbatte in situazioni complesse che meritano particolare attenzione nelle decisioni e nelle scelte che hanno poi un risvolto "politico".
Nell'agenda del Ministro sono segnati in rosso, in blu, in verde:
il blocco del concorso in Toscana;
la questione dei Dirigenti vincitori di concorso in Lombardia;
la questione degli addetti alle pulizie nelle scuole ed i contratti da rinnovare;
il liceo dei quattro anni con alcune sperimentazioni già avviate ed altre in attesa di autorizzazione;
e poi ancora le diverse manifestazioni programmate, che necessitano di approvazione e autorizzazione, quale appunto la nave della legalità del 23 maggio a Palermo.
Con serenità e obiettiva analisi delle situazioni la senatrice Stefania Giannini sa bene di dover affrontare le questioni con prudenza e coerenza con gli impegni assunti, secondo le indicazioni del programma del nuovo Governo, che ha messo"la scuola al centro" dell'attenzione per il rilancio della vita del Paese.
I primi sostegni economici assegnati per l'edilizia scolastica sono espressione di una fattiva concretezza, che non si era registrata in precedenza.
L'entusiasmo e la grinta del Presidente del Consiglio sembra contagiare tutta la squadra di Governo ed il Ministro Giannini parla con serenità e puntuale attenzione di una scuola di qualità che formi ed educhi i ragazzi attraverso lo studio assiduo e impegnato. Il collega e amico dell'Università di Catania, Salvatore Claudio Sgroi, le fa omaggio del volume:
"Dove va il Congiutivo? Ovvero il congiuntivo da nove punti di vista" e il Ministro, docente di linguistica, prendendo spunto dal testo, afferma che tutti i ragazzi dovrebbero uscire dalla scuola preparati a capaci nel saper parlare, leggere, scrivere e far di conto.
La non corretta preparazione di base si ripercuote, infatti, negli studi universitari che vengono rallentati e di conseguenza su tutto il sistema nazionale di sviluppo e di crescita del Paese.
Avere una scuola più snella, più moderna, anche grazie alle nuove tecnologie, è certamente un sogno che può diventare realtà attraverso la cooperazione di tutti.
La valorizzazione del compito dei docenti, l'incremento degli stipendi degli insegnanti dal prossimo mese di maggio e la maggiore attenzione del Ministro, la quale intende trovare forme di riconoscimento per gratificare e premiare l'impegno di quanti dedicano alla scuola maggior tempo e con positivi risultati, costituiscono i binari sui quali scorre la locomotiva della scuola, proiettata a divenire un TGV.
Raggiungere prima la meta e con successo è l'impegno della scuola che si apre a tutti e che intende valorizzare le eccellenze, dando a ciascuno secondo le proprie potenzialità da sviluppare e far crescere gli studenti verso le nuove competenze, che la società odierna richiede.
Se con il liceo di quattro anni i ragazzi escono prima dalla scuola e sono ben preparati, ha detto il Ministro, "non ho nulla pregiudizialmente in contrario".
Circa il nuovo assetto organizzativo della scuola italiana si potrebbe prendere in esame la questione dell'anticipo a cinque anni che già è molto diffuso, come pure una migliore strutturazione del quinto anno, che potrebbe essere un anno zero per l'Università.
Con amorevole soddisfazione il Ministro ha raccontato della recente visita ad una scuola di Padova dove ha incontrato i bambini piccoli della scuola dell'infanzia, i "cuccioli" che insieme alle "giraffe" della scuola primaria, disegnano le diversità di una scuola che cresce.
I problemi della scuola italiana sono molteplici e con serena disponibilità e diligente cura il nuovo Ministro li affronta ogni giorno, cercando di trovare la soluzione migliore per gli studenti e e per una maggiore qualità della scuola italiana.
Nell'austero e solenne Palazzo della Minerva si respira un nuovo fermento di attività e di movimento, correlato al cambio del Ministro ed al nuovo assetto delle Direzioni generali, secondo le recenti disposizioni e che di fatto daranno modificheranno servizi centrali e periferici.
Giuseppe Adernò
g.adernò@alice.it