Il vento
evoca ogni cosa che viene scomposta e scarmigliata al suo passaggio, le
intime rivolte, ciò che muta fin dentro il sangue. Ma al contempo è
“nostos”, richiamo di ritorni, di suoni e contorni di visi perduti (mai
del tutto) e sopiti in una lacrima d'anima.
Ad affidare al fiato di uno zufolo l'autobiografia della propria
memoria è Aurelio Caliri che ne “La voce del vento” (Edizioni Arte e
Musica - Siracusa) narra il volto della casa dell'infanzia, cioè di
quel guscio nostalgico che sempre accoglie l'essenziale di ognuno e al
quale si deve l'essenziale. Sullo sfondo della campagna siracusana si
snodano i racconti che vedono protagonisti sia volti e cuori delle
persone con le loro sfaccettature, sia la faccia delle cose, delle
pietre bianche di Buscemi, paese natio dell'autore. Nella riproduzione
in prosa di una visione di un mondo incontaminato e devoluto al lettore
anche attraverso i disegni, le canzoni e gli intenti poetici, si
percepisce un Caliri, così come lo definisce Antonio di Grado nella
presentazione del volume, «callido e candido esploratore delle
frontiere tra i codici e i linguaggi». Collaboratore, infatti, del
pittore Fiume, della poetessa Alda Merini e del regista Aurelio
Grimaldi, l'autore de “La voce del vento”, regala al lettore delicate
immagini di un passato che usa il canto del vento per restare vivido,
sempre. Il libro verrà presentato a Gravina di Catania (sala del
Vecchio Municipio), sabato 22 Marzo alle 18.30.
L'incontro, organizzato dal periodico "l'Alba" nell'ambito della
rassegna "In cerca d'autore", vedrà discutere con l'Autore: Gabriella
Puglisi (Dottore di ricerca - Università di Catania), Pino Pesce
(Direttore responsabile de "l'Alba"), prof. Mario Tropea (già Docente
di Letteratura italiana, Università di Catania).
M. Gabriella
Puglisi