I politici nostrani? Recitano ogni giorno a soggetto.
Attori
consumati, da Commedia dell'arte, essi non hanno un testo scritto
da dovere rispettare, ma bensì solo un semplice canovaccio,
peraltro per nulla vincolante, se non a difesa dei propri interessi, e
privilegi; un canovaccio da rimpolpare ogni volta parlando a braccio,
inventando, in piena libertà, ad infinitum battute, e
lazzi, e sberleffi, secondo l'andamento delle situazioni
emergenti; un ilare gioco, fatto di improvvisazione
creativa, di bravura verbale, di lessico raggirante, scaltrito e
agguerrito, che, all'occorrenza, da alto, sa farsi basso, e
spudoratamente ricco, anche, di aspre grossolanità plebee
contro gli avversari impertinenti, seppure pronto, poi, per
amore del lieto fine, a chiedere resipiscenti scuse per
eventuali inopportune oltranze!
E' questo il loro teatro!
Questa la loro teatrale politica: cinica e smagata,
distante e irridente ai bisogni reali della gente.
Per i comuni mortali, il teatro della vita reale, purtroppo, è
ben diverso; le cose che succedono nella vita reale
di ogni giorno sono dolorosamente altre dalle false recite dei
nostri commedianti. Nella quotidianità dei comuni cittadini c'è
la nuda e cruda disperazione di chi, schiacciato dai
debiti, s'impicca; c'è la persistente e avvilente
disoccupazione giovanile che, salendo fino a toccare
il 40%, oscura ogni fiducia nel futuro; ci sono le piccole e
medie imprese che, in una con il sistema industriale, collassano,
trascinando con sé nel nulla migliaia e migliaia di posti di lavoro; e,
poi, la pressione fiscale che aggrava le
disuguaglianze; e la sfiducia nella giustizia che non è
uguale per tutti; e la corruzione endemica
nell'amministrazione della cosa pubblica; e le persone in
povertà, che oramai si contano a milioni!
A distanza più ravvicinata, lo spettacolo reale
si rivela essere una vera tragedia: ancora più
dolorosa e insopportabile da sostenere a fronte di una
politica arruffona e senza etica!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com