Il Ministro
dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza,
ha presentato in Consiglio dei Ministri il Programma Nazionale della
Ricerca. Rilanciare la ricerca in Italia, avviare Grandi Progetti
Nazionali di innovazione, creare nuova occupazione, favorire la
crescita dell'autonomia dei nostri ricercatori e il trasferimento non
solo di tecnologie e brevetti, ma anche di competenze, all'interno di
una cornice Paese. Sono alcuni dei grandi obiettivi del Pnr. La durata
del Programma nazionale verrà estesa da 3 a 7 anni per allineare
l’Italia con il Programma Quadro europeo Horizon 2020. L’investimento
complessivo del Miur è di 6,3 miliardi di euro su 7 anni, 900 milioni
all’anno.
Un finanziamento che crescerà attraverso la collaborazione con gli
altri partner istituzionali interessati. “Per la prima volta - ha
spiegato Carrozza - tutti i Ministeri si coordineranno per dare vita al
Programma”. Si sovrappongono a quelli di Horizon 2020 anche gli 11 temi
identificati nel Piano Nazionale: dal progresso scientifico alla
salute, dalla bioeconomia al clima, dallo spazio e l'astronomia
all'agenda digitale.
“L'obiettivo - ha aggiunto il Ministro - è rilanciare la ricerca
italiana e darle la capacità di attrarre capitale umano qualificato, al
quale poter offrire la prospettiva di una pianificazione settennale''.
Il Pnr, ha sottolineato il Ministro, nasce dalla consultazione molto
ampia degli stakeholder interessati, realizzata in collaborazione con
il Ministero dello Sviluppo economico. Sono già oltre duemila le
manifestazioni di interesse arrivate dalle istituzioni e dai privati
consultati. Entro 60 giorni dall’approvazione del Pnr da parte del Cipe
(Comitato interministeriale per la programmazione economica) verranno
costituiti dei Comitati di Programma specifici per ciascuna linea di
intervento. Qui il comunicato ufficiale
Miur