Lecce - Può
una scuola superiore statale fungere da incubatore e
acceleratore di startup per i suoi giovani studenti?
Evidentemente sì,
succede a Lecce. Succede al'Istituto tecnico "Galilei-Costa" dove già
da qualche anno i docenti non si accontentano solo di stimolare la
voglia di auto impresa ma arrivano addirittura ad affiancare
personalmente la creatività degli studenti, supportando concretamente
le loro idee e aiutandoli a tradurle in microimprese. Innovazione e
cambiamento sembrano essere le parole d'ordine. Ad oggi sono già una
decina i progetti avviati o in fase di avviamento, si va da un modo
assolutamente nuovo di commercializzare un prodotto "vecchio" come
l'olio extravergine d'oliva, all'implementazione di tecniche per
migliorare l'accessibilità del web, dal noleggio di spazio on line alla
promozione di una particolare dieta mediterranea, passando addirittura
per la creazione di un ...comune virtuale.
Per chi non ne fosse a conoscenza, per "startup" (o start up) si
intende l'avvio di una nuova e innovativa attività imprenditoriale, che
nasce per la prima volta, ossia con la particolarità che prima non
esisteva, almeno non in quei termini. È una parola che va molto di moda
in questo periodo, di quale attività si tratti, se solo online o con
una sede fisica e con la creazione di prodotti "concreti", poco
importa. Mentre gli incubatori o acceleratori di startup alimentano
queste nuove imprese aiutandole a sopravvivere e crescere nella fase in
cui sono maggiormente vulnerabili, nella fase, appunto, di start-up, di
inizio. Gli incubatori forniscono assistenza manageriale, consigli su
finanziamenti, supporto nella diffusione e divulgazione, facilitano i
contatti con potenziali clienti, etc.
Ecco qui alcuni esempi di idee già implementate e di altre in via di
realizzazione.
La più "vecchia" risale al 2007 (quando in Italia forse non si parlava
neanche di "startup"), denominata "SKS - Student Kard System" e
consistente in un sistema di vantaggi e scontistica per studenti, con
l'innovazione che i possessori della card erano parte di una community,
capace di aggiornarsi in tempo reale e dinamicamente. La
più "sociale" è ora in fase di realizzazione da parte di un gruppo di
ragazzi di quarto anno, ha già vinto a Verona il concorso "A scuola di
impresa" e consiste nella costituzione di un team formato da
informatici e alcuni non vedenti con l'obiettivo di migliorare
l'accessibilità di siti web della pubblica amministrazione. La più
"appetitosa" è nata nel 2011, è stata registrata col nome originale di
"Dieta Med-Italiana" e opera nella promozione della buona e sana
alimentazione mediterranea italiana e dei prodotti tipici del
territorio. La più "innovativa" è di un gruppo di cinque studenti di
quinto, prende il nome di "Nectàrea" e consiste in un modo
assolutamente innovativo di promuovere e commercializzare un prodotto
antico come l'olio extravergine d'oliva, Nectàrea infatti non viene
presentato come un mero condimento ma come un prodotto dalle proprietà
salutistiche e cosmetiche senza confronti, tanto da poter essere
venduto in farmacia ed erboristeria. La più "internettiana" è di uno
studente di terzo anno il quale ha dato alla sua creazione il nome di
"Island of Host" e con cui da circa un anno interagisce con i propri
giovani e giovanissimi clienti fornendo loro un originale e assistito
servizio di web hosting. La più "curiosa" ed "estrosa" è in fase di
sviluppo e, una volta implementata, diverrà un vero e proprio Comune
virtuale avente, però, dei cittadini reali; si chiama "Salèntide" e
avrà per cittadini il popolo di salentini che per studio o per lavoro
vivono lontano dalla propria terra, anche questa è un'idea da premio,
infatti ha vinto il concorso del CNR 'InvFactor - Anche tu genio'.
«A nostro avviso non c'è modo migliore di fare scuola - affermano i
docenti del settore economico dell'istituto - riteniamo infatti che Il
modo più diretto ed efficace di insegnare a fare impresa sia ..fare
impresa. E' la tecnica conosciuta col nome di "learning by doing",
ossia imparare facendo, e qui da noi il verbo "fare" è uno dei più
utilizzati. Anche per noi docenti non c'è nulla di più stimolante del
cogliere un'idea di impresa innovativa di uno o più studenti e insieme
a loro cercare in ogni modo di veicolarla verso la realizzazione
concreta. Se sarà poi un successo, tanto meglio, se invece risulterà un
fallimento, è bene imparare che, in fondo, non è mai solo un
fallimento, ma è un'esperienza, importante, a volte necessaria. Ora
siamo alla ricerca di "geni" giovanissimi, ossia di ragazze e ragazzi
delle scuole medie che sentono un primo, pur piccolo, impulso verso la
creatività e l'innovazione in modo da poter dare loro il supporto più
opportuno. Diciamo che questo è il nostro piccolo modo di contribuire
alla rinascita, siamo fermamente convinti che i giovani possano davvero
fare la differenza per questa nostra Italia, con la loro creatività, il
loro entusiasmo e la loro voglia di fare.»
territori@clio.it