Aveva 50
anni ed è stata stroncata da una grave malattia. Dopo l'esperienza alla
Pubblica istruzione nelle giunte Orlando, è stata parlamentare per il
Pd alla Camera -E' morta ieri a 50 anni, dopo una grave malattia,
Alessandra Siragusa, ex deputato del Pd alla Camera e assessore alla
Pubblica istruzione in tutte le giunte di Leoluca Orlando, dal 1993 al
2000.
Dopo gli studi alle Ancelle del Sacro Cuore e la laurea in Lettere, si
era avvicinata alla politica nel gruppo "Politica Giovani", sotto l'ala
di Piersanti Mattarella. Consigliere di quartiere nel 1985 e comunale
per la Dc nel 1990, passa pochi mesi dopo le elezioni nella Rete di
Orlando, diventando nel 1993 l'assessore alla Scuola della "primavera".
Sue alcune delle esperienze più importanti di quella stagione
amministrativa, dall'eliminazione dei doppi e tripli turni in tutte le
scuole all'iniziativa "Palermo apre le porte - La scuola adotta un
monumento", che vede ragazzi di tutte le età trasformarsi ogni anno in
ciceroni nei monumenti della città in occasione delle celebrazioni in
memoria di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, a "Tempo d'estate",
con l'apertura delle scuole nei quartieri per i ragazzini che nella
bella stagione non avevano alternativa alla strada.
Conclusa la stagione delle giunte orlandiane, Alessandra Siragusa si
sposta nell'orbita dei Democratici di sinistra, avvicinandosi a
Giovanna Melandri e a Walter Veltroni, ma continua a impegnarsi nella
società civile, diventando responsabile regionale dell'associazione
Emily che grazie a lei promuove numerose iniziative per le donne.
Alle elezioni europee del 2004 raccoglie 61 mila voti nella lista
dell'Ulivo ma non viene eletta, e non è fortunata neanche alle
regionali del 2006: settemila voti nella lista per Rita Borsellino che
non supera lo sbarramento. Nel 2007 si candida alle primarie per
sindaco di Palermo ma non supera il suo ex leader Leoluca Orlando. Un
anno dopo ottiene un seggio con il Pd alla Camera, dove è una
delle parlamentari più attive e presenti. Conclusa la
legislatura, non supera però le primarie di partito per la candidatura.
È il dicembre scorso. La malattia comincia a segnarla: il suo calvario
si è chiuso oggi, dopo un trapianto di midollo non riuscito. Lascia due
figli, e il rimpianto per una donna generosa e trascinante, politica
lontana dai compromessi, apprezzata come pochi nel mondo della scuola e
in una Palermo sempre più bisognosa di eroi.
Fabrizio Lentini
Palermo.repubblica.it