Confermati i
provvedimenti che condurranno i dipendenti pubblici alle soglie della
povertà: blocco dei contratti per un altro anno e indennità di vacanza
contrattuale ferma sino al 2017. Con il blocco degli stipendi che così
verrà esteso per 8 anni consecutivi. Anief-Confedir, pertanto, conferma
l’intenzione di ricorre alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
L’unica buona notizia arriva dall’emendamento voluto dal M5S, un
“cavallo di battaglia” del sindacato, che prevede il miglioramento
degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica.
La legge di stabilità rende più poveri oltre 3 milioni di dipendenti
pubblici: in un colpo solo sancisce il blocco degli stipendi sino alla
fine del 2014, quindi per il quarto anno consecutivo, per i lavoratori
della scuola il quinto, forte di una recente sentenza della Corte
Costituzionale. E proroga lo stop all'indennità di vacanza contrattuale
addirittura fino al 2017. Una doppia manovra che, considerando il
crollo del potere d'acquisto delle famiglie e che nel 2012 si è
registrato il decremento peggiore degli ultimi 22 anni, prossimamente
condurrà tantissimi dipendenti statali a ridosso del tunnel della
povertà.
Anief-Confedir ritiene questo doppio provvedimento una vera
penalizzazione nei confronti dei propri dipendenti. Prima di tutto
perché fermare gli stipendi a tutto il 2014 significa violare i
principi richiamati dalla sentenza della Corte Costituzionale
sull’illegittimità della proroga del blocco stipendiale (la n. 223/12
che annulla l’art. 9, c. 21 della Legge 122/2010) nei confronti dei
magistrati che operano per lo Stato: secondo i giudici, infatti, è
illegittima la loro proroga del blocco stipendiale, poiché non rientra
più nei casi di eccezionalità. E, per analogia, lo stesso discorso vale
per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Va anche detto che attraverso la sentenza n. 310/2013, la Corte
Costituzionale ha recentemente dichiarato legittimo il blocco degli
stipendi dei dipendenti pubblici rigettando il ricorso presentato dai
ricorrenti, docenti universitari appartenenti al personale non
contrattualizzato. Si tratta di una decisione che il sindacato
contesterà, ricorrendo alla CEDU per violazione dei diritti dell’uomo e
della contrattazione collettiva, visto che ci troviamo di fronte a due
trattamenti completamente diversi nei confronti di dipendenti assunti
dalla stesso Stato.
Per i dipendenti della scuola, il danno economico si somma a quello
derivante dal D.P.R. n. 122 del 4 settembre 2013, che ha sancito la
nullità, a partire dal 2011, dell'accordo sulla copertura degli scatti
automatici. Per docenti e Ata, aumenti e arretrati (sottratto dal
miglioramento dell’offerta formativa, quindi a danno dei nostri
studenti) vanno considerati mere indennità, una sorta di ‘una tantum’,
per coprire il blocco degli scatti del personale della scuola per il
triennio 2010-2012, poi prorogato, voluto dall’ex ministro
dell’Economia Giulio Tremonti.
La Legge di Stabilità proroga, inoltre, l’indennità di vacanza
contrattuale sino al 2015, con la prospettiva di estendere il blocco al
2017: considerando che si fa riferimento al comma 17 dell’art. 9 della
Legge 122/2010, anche in questo caso i valori stipendiali del personale
della scuola, da adeguare all’inflazione, rimangono di fatto fermi
addirittura al 2009.
Anief-Confedir, pertanto, conferma l’intenzione di ricorrere alla Corte
europea dei diritti dell’uomo per tutti i dirigenti pubblici e il
personale della scuola. Al fine di ribaltare nelle aule di giustizia
quanto deciso dal Governo e avallato dal Parlamento. Non vi sono altre
possibilità, ormai, per difendere il potere di acquisto degli stipendi
e la professionalità di chi opera nella PA. Basta ricordare che proprio
in questi giorni l’Inps ha comunicato che “nel 2012, anno "tra i più
critici" per l'economia e la società italiana, i redditi delle famiglie
ne hanno risentito in "maniera rilevante". Si sono infatti ridotti del
2% in termini monetari, ma in termini di potere d'acquisto la caduta è
stata di ben 4,9 punti”. Il decremento è stato anche confermato
dall’Istat: “nel 2012 l'Istituto ha potuto registrare il calo peggiore
del potere d'acquisto a partire dal 1990, mentre anche la propensione
al risparmio dei nuclei familiari italiani ha raggiunto il suo minimo
nel corso degli ultimi 22 anni”.
"Certo - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario
organizzativo Confedir - sarebbe stato più onesto dire a chiare
lettere: mai più scatti di anzianità e mai più indicizzazione della
vacanza contrattuale. Cancellando quell’intesa rimasta sulla carta per
l’applicazione dell’accordo quadro sulla riforma degli assetti
contrattuali nei comparti del settore pubblico firmata il 30 aprile
2009. Per questo diciamo basta a certi interventi illegittimi sulle
buste paga di oltre tre milioni di statali, operati da uno Stato che –
conclude il rappresentante Anief-Confedir – vestendo i panni del
legislatore sta commettendo una colossale ingiustizia".
Per le scuole italiane, comunque, la Legge di Stabilità ha portato
anche un provvedimento finalmente in controtendenza: si tratta di un
emendamento del Movimento 5 Stelle, che prevede di destinare una quota
pari all'otto per mille dell'Irpef per interventi di "ristrutturazione,
miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed
efficientamento energetico" degli edifici scolastici. Di fatto, con
questo emendamento, tra gli interventi statali si inseriscono quelli
per il miglioramento "degli immobili di proprietà pubblica adibiti
all'istruzione scolastica". La proposta, già presentata nella
precedente legislatura dall’on. Tonino Russo (Pd), è in realtà un
vecchio “cavallo di battaglia” dell’Anief...
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 4 settembre 2013, n. 122 -
Regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e
degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti, a norma
dell'articolo 16, commi 1, 2 e 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.
98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.
(13G00166) (GU Serie Generale n.251 del 25-10-2013)
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