“Gli
studenti delle scuole siciliane stanno occupando per difendere il loro
futuro. Sono al Liceo Benedetto Croce di Palermo, i sogni della nostra
generazione devono essere al centro della nostra azione di governo“.
Con queste parole, postate sul suo profilo Facebook, l’assessore
regionale all’Istruzione e alla Formazione, Nelli Scilabra, esprime la
sua solidarietà agli studenti del liceo scientifico “Benedetto Croce”
di Palermo, che in questi giorni stanno occupando la scuola.
L’assessore ha deciso di incontrare gli studenti e di ribadire il suo
impegno di governo per le future generazioni.
Ma stiamo scherzando? È così che un assessore regionale difende le
Istituzioni e la legalità? Ma lo sa che queste occupazioni palermitane
sono effettuate da una minoranza che con la violenza impone alla
maggioranza di non frequentare le lezioni? Sa l’assessore che nelle
scuole occupate si consumano a profusione superalcolici e
marijuana? Sa che all’ITC Crispi gli occupanti hanno distrutto le
carrozzine per disabili che l’associazione Aquila utilizzava per gli
allenamenti delle paraolimpiadi? Sa che al Liceo Einstein sono già
stati distrutti cento banchi e sedie? Lo sa che in quasi tutte le
scuole gli estintori sono spariti o sono stati scaricati? Sa che le
misure di sicurezza faticosamente approntate dai presidi sono state
spazzate via in questa occupazioni, mai come ora prive di pretesti e di
contenuti?
Se proprio l’assessore voleva ribadire il suo impegno di governo per le
future generazioni un modo c’era: invece di continuare a destinare 32
milioni alle scuole statali e 260 al grande imbroglio della formazione
professionale, poteva farne stanziare 260 milioni alla scuola e 32 alla
formazione, proponendo un grande piano di edilizia scolastica, di
manutenzione ordinaria e straordinaria, di messa in sicurezza dei
locali, invece a tutt’oggi non ha accreditato un euro per il 2013 alle
scuole.
È bene che l’assessore sappia che la sola denuncia all’autorità
giudiziaria degli illeciti che si scoprono alla Regione siciliana non
risolve il problema. Occorre affrontare con competenza politica i nodi
della crisi della scuola. L’ASASi ha proposto all’assessore una bozza
di legge sul diritto allo studio, costata cinque anni di lavoro, e non
abbiamo ricevuto nessuna risposta. L’assessore è informata del fatto
che, nel caso in cui non sia possibile svolgere normalmente lezione
durante "l'occupazione di scuole o università", sussiste il reato di
"Interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità" (331
C.p.)?
Con i giovani occupanti decisi a tutto e quasi misticamente pronti a
tenere fuori dalle scuole professori e presidi, l’assessore poteva fare
di queste aule sorde e grigie un bivacco di manipoli: poteva sprangare
gli istituti scolastici e costituire un Governo esclusivamente di
occupanti e fuori corso. Poteva: ma non ha, almeno in questo primo
tempo, voluto.
Mi chiedo: chi risponderà dei danni agli arredi scolastici, visto che
la regione non manda soldi alle province e queste non ne mandano alle
scuole? Chi risponderà dell’ignoranza degli studenti siciliani,
solitamente agli ultimi posti nelle rilevazioni INVALSI, di chi sarà la
responsabilità di aver trasformato le scuole in ambienti diseducativi?
Roberto Tripodi