Una nuova
scuola per i minori a rischio deve ripartire dal territorio e dalle
mille risorse delle varie comunità locali, deve operare in sinergia con
l’ambiente circostante ed essere in grado di garantire un "triplice
diritto culturale": il diritto soggettivo delle famiglie a poter
scegliere i modelli organizzativi e gli orari più consoni al fine di
coinvolgere maggiormente i genitori dentro i "territori"
dell’educazione dei figli per tener conto della complessa rete dei
bisogni/domande sociali di ogni nucleo familiare; il diritto
"soggettivo" dell’allievo a poter fruire del tempo scolastico
necessario in un’età che richiede un "equipaggiamento educativo" in
grado di affrontare, in modo consapevole, un mondo complesso e in
trasformazione nei modelli di comunicazione verbale e logica; il
diritto "istituzionale" delle strutture pubbliche di garantire standard
culturali minimi all’intera popolazione scolastica mediante l’utilizzo
delle risorse scolastiche ed extrascolastiche presenti nel territorio.
Le istituzioni scolastiche sono chiamate ad assicurare delle attività
pomeridiane non-curriculari per gli allievi bisognosi di una
scolarizzazione prolungata per l’intero arco della settimana (da lunedì
a venerdì). Questo modello di tempo-scuola permette un largo utilizzo
delle offerte/opportunità extrascolastiche territoriali. Sarà cura
dell’Ente locale promuovere una ricca rete di risorse-opportunità
formative extrascolastiche anche attraverso la valorizzazione delle
offerte culturali esistenti nel territorio: musei, biblioteche,
mediateche, parchi urbani, centri linguistici, laboratori, ludoteche,
palestre, corsi di danza, associazioni culturali, musicali, di
fotoamatori, artistiche, di teatro, di atelier, polisportive, attività
di volontariato sociale,
All’alunno, inoltre, deve essere concesso un tempo-break sufficiente
per raggiungere la propria abitazione e consumare il pasto. E la scelta
della sede di consumo del pasto (famiglia o scuola) deve essere decisa
per tempo dai genitori e rispettata per periodi prolungati.
Il progetto pedagogico prevede lo svolgimento di ulteriori attività
curriculari "pomeridiane", come la lingua straniera, l’educazione
scientifica, l’educazione musicale, motoria, all’immagine, alla
lettura. I genitori iscriveranno i propri figli a corsi formativi
extrascolastici negli ambiti disciplinari citati (pomeridiani) e
potranno fruire di un “credito didattico pomeridiano”,
indipendentemente dal modello/orario prescelto. I singoli corsi
formatici extrascolastici dovranno avere una durata annuale di almeno
quaranta ore didattiche.
Il progetto didattico prevede che tutte le attività curriculari
pomeridiane siano scandite su due ambiti formativi: le aree
disciplinari della lingua italiana e straniera, e dell’educazione
matematica e scientifica; le attività "compensative" si faranno per
gruppi con lo scopo di ridurre gli scarti culturali esistenti tra gli
allievi nelle diverse competenze. Le attività curriculari pomeridiane
faranno largo uso dei laboratori d’educazione alla lettura, alla
comprensione orale, all’elaborazione scritta, alle tecniche
manipolatorie, creatività pubblicitaria, cartellonistica,
drammatizzazione. In grado di miscelare didatticamente il sapere e il
saper fare. Perché le competenze si acquisiscono dall’insieme delle
abilità e delle conoscenze specifiche. Per poter entrare a pieno
titolo, con responsabilità e professionalità, nel mondo degli adulti e
del lavoro.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it