Nei primi anni di
scuola a Cremona, ogni tanto raccoglievamo noi scolari e ci mandavano a
vedere i maiali in qualche cascinale, oppure alla Sperlari per imparare
come si facevano i torroncini. Un’altra volta, credo, ci spedirono alla
fiera campionaria per l’esposizione delle mucche da latte. Ma la gita
che ricordo davvero, che è forse l’unica degna di questo nome, la feci
nel 1979, al terzo anno della scuola Alberghiera di San Pellegrino
Terme. La destinazione era Napoli, da raggiungere in pullman. Il capo
della comitiva era un professore di francese che pretendeva che tutti
indossassimo giacca blu e cravatta. Quasi tutti noi ce la facemmo
prestare da parenti e amici, e facemmo un bel contrasto con il pullman
affittato dalla scuola, che era un residuato bellico con i sedili non
declinabili. Quello grosso del gruppo, un mostro di due metri, capace
di spaventarmi anche solo grugnendo, sfondò subito lo schienale
rimanendo semi sdraiato sino a quando non si ruppe anche il resto. Il
motore grippò prima di Roma e passammo la notte all’addiaccio in attesa
di un pullman di ricambi, che arrivò dodici ore dopo. Arrivammo a
Napoli praticamente un giorno dopo, in condizioni pietose. Soprattutto
io che soffrivo la macchina e avevo frainteso le istruzioni della
Xamamina prendendole ogni quattro ore, e che dovetti essere tirato giù
a braccio perche le gambe non mi reggevano. L’albergo era bellino e io
finii in camera con due che si erano ripromessi di scolare almeno un
litro a testa di liquore al giorno: avevano una borsa piena di
bottiglie fregate al bar della scuola. Subito la nostra camera divenne
una delle più ambite della comitiva a parte quelle delle ragazze cui
noi non potevamo aspirare. Furono tre giorni divertenti, soprattutto
quando la sera uscivamo con le nostre giacche blu venendo spernacchiati
dai passanti o inseguiti dai motorini. Però lo stile garantiva per la
nostra rispettabilità e quando io e i miei compagni ci presentammo
all’ingresso di un cinema porno, pur essendo chiaramente sotto l’età
minima, ci fecero passare ugualmente. Se anche poi abbiamo visto musei,
palazzi e mostre, quella fu l’unica cosa che mi rimase impressa. Mi
dilungherei sulla trama - ai tempi i porno avevano ancora la trama - ma
non credo sia il caso.
Sandrone
Dazieri - Corriere della Sera