"Oramai
gli studenti hanno capito che il vento soffia a loro favore e quindi,
approfittando anche del clima invernale, così come oramai accade
sovente da qualche anno a questa parte, in molti plessi scolastici
stanno anticipando le festività natalizie di un mese - stigmatizza
Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -.
L’eccessivo atteggiamento buonista nei loro confronti anche in quei
casi nei quali in passato si è parlato di scuole vandalizzate con il
danneggiamento di arredi e suppellettili, a seguito dell’occupazione,
ha comportato il convincimento, con effetto a catena, che da questa
assurda situazione, tutta italiana, che si ripete come un rituale
sempre uguale nel mese di novembre, quest’anno aggravata dai raid alla
creolina, i responsabili ne possano sortire senza alcuna conseguenza".
"S’ignora o, peggio, si finge d’ignorare che il testo unico sulle leggi
della pubblica istruzione, il decreto legislativo n. 297 del 1994,
all’art. 74 prevede che, per la validità di un anno scolastico,
occorrono almeno 200 giorni di effettive lezioni. E’ evidente che,
laddove nei giorni da computare in questo calcolo non venissero
considerati quelli nei quali gli allievi non entrano in classe o, caso
più grave, occupano la scuola, il Ministero potrebbe valutare la
possibilità di annullare l’anno scolastico – continua Capodanno -. Sono
dell’avviso che la reazione di quanti interessati, che dovrebbero fare
anche opera di prevenzione per evitare il ripetersi costante di
siffatti eventi di notevole gravità, che comportano, senza alcuna
plausibile ragione, l’interruzione di un servizio pubblico essenziale,
come quello scolastico, costringendo decine di migliaia di famiglie a
fare i conti con figli privi del supporto didattico essenziale, sarebbe
diversa se la norma, tra l’altro, prevedesse che, nel caso che l’anno
scolastico venisse annullato in conseguenza delle suddette occupazioni,
si procedesse ad una corrispondente decurtazione degli stipendi".
"Nel contesto attuale – conclude Capodanno – è facile prevedere che nei
prossimi giorni il fenomeno andrà ad incrementarsi estendendosi a buona
parte delle scuole pubbliche, nel mentre si prende ancora una volta
atto che la scuola privata non è per nulla interessata, e non da oggi,
a questo deprecabile fenomeno, con tutto ciò che da ciò discende".
gennarocapodanno@gmail.com