Le priorità sono:
- Maggiori investimenti nella scuola pubblica (NO F-35, NO TAV, ecc).
- Aumenti salariali e recupero del potere d’acquisto, perso dal 1992 in poi.
- L’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti.
- Il ritiro del DPR 80/13 sul sistema nazionale di valutazione.
- La restituzione degli scatti d’anzianità senza penalizzare il FIS.
- Sbloccare i contratti e gli scatti di anzianità.
- Il pensionamento dei lavoratori a quota 96 al 31/8/2012.
- Cancellare la legge sul demansionamento degli insegnanti inidonei e degli Itp in esubero.
- Rapporto 1:1 tra alunno disabile e insegnante di sostegno.
- Cancellazione dei finanziamenti pubblici alle scuole private.
- Maggiori controlli alle scuole paritarie religiose e laiche.
Il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza non ci convince anzi dimostra ancora una volta che gli interessi di bottega (una volta Botteghe Oscure) e il bacino dei voti politici sono sempre al primo posto rispetto alla scuola pubblica statale!
L’ordine di scuderia è: acquisire consenso per il Partito Democratico dando la priorità al mondo dell’istruzione privata!
Questa decisione assurda dei quattro anni non convince ed è pericolosa perché crea il principio dell’inutilità del confronto con le organizzazioni sindacali e il mondo della scuola.
In questo Paese esiste la necessità concreta di una maggiore cultura e maggiori competenze.
La scelta del Ministro è da suicidio culturale! La riduzione di un anno del ciclo di studi della secondaria di secondo grado porterà inevitabilmente ad un impoverimento globale degli studenti.
Carrozza ha proseguito sul progetto dell’ex ministro Profumo, niente innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni.
Dopo che la disastrosa riforma Tremonti-Gelmini aveva prodotto un taglio di oltre 40.000 cattedre, ci aspettavamo che il nuovo Ministro prendesse atto del disastro e cercasse di ripristinare i danni riportando qualità nella scuola pubblica statale invece… ecco che Carrozza ribadisce (in silenzio) il concetto espresso sul referendum di Bologna, la scuola privata è una risorsa importante a discapito di quella pubblica statale! La sperimentazione decisa dal Ministro con un atto ministeriale, a favore dei licei paritari, dimostra il principio che le decisioni ormai si prendono in modo anti democratico e reazionario aprendo ad un nuovo rischio di riduzioni nel personale docente e non docente. Se andasse a regime la riduzione del quinto anno, nella scuola pubblica statale avremmo un’altra contrazione di cattedre pari a 25.000 posti e di diverse migliaia di posti Ata, una manovra che farebbe risparmiare quasi 2 miliardi di euro allo stato. Ecco il vero obiettivo di questo governo come i precedenti. Colpire i dipendenti statali e in questo caso il comparto scuola.
Vogliamo parlare della dispersione scolastica? I dati sono impressionanti! Avremmo bisogno di una serie di misure efficaci ripartendo dal rifinanziamento della scuola pubblica statale ma abbiamo capito che non ci saranno!
Smettiamola di prendere in giro le famiglie italiane, diciamolo chiaro e tondo che questo Governo non ha nessuna intenzione di migliorare la qualità dell’istruzione statale, non si è mai parlato del benessere degli insegnanti, degli studenti e del personale non docente, benessere inteso come miglioramento delle qualità del proprio status professionale e dell’offerta formativa.
L’Italia ha urgente bisogno di una scuola statale efficiente, un modello didattico e sociale di alto profilo che prepari gli studenti a diventare i dirigenti di questo Paese, nel prossimo futuro!
Lei Ministro non può decidere da sola, forse ha confuso l’associazione degli industriali e delle aziende con il mondo della scuola pubblica statale, a lei probabilmente piace il modello Marchionne ma purtroppo è di difficile applicazione nel campo dell’istruzione pubblica statale.
Ricordiamo che a tutt’oggi esiste una Costituzione Italiana e va rispettata! L’Istruzione statale è un diritto costituzionale! Ministro non lo dimentichi mai!
Un’ultima cosa… Ministro Carrozza si ricordi che noi insegnanti non lavoriamo ma insegniamo!
Paolo Latella - Segretario Unicobas Scuola Lombardia
paolo.latella@alice.it