C’eravamo
lasciati ancora ragazzi, a rincorrerci, per le vie e piazze del paese, a
fare ‘a cuppiata di l’acqua, nei mesi di luglio e agosto, quando,
finita la scuola, anziché pensare alla discoteca e alle ragazze,
insieme agli amici delle "due Comitive", ci davamo battaglia a colpi di
buste d’acqua, per combattere la monotonia e l’afa delle lunghissime
serate estive misterbianchesi. Poi, dopo molti anni, ci siamo ritrovati
una sera d’inverno, ahimè, ormai adulti, al teatro Coppola di Catania,
per un’iniziativa culturale, da lui organizzata, insieme ad artisti e
intellettuali catanesi. Ne ha fatta di strada l’amico Cesare Basile da
quando, dal balconcino interno di casa di suo nonno, sbirciavamo, in
penombra, i film, prosieguo di prima visione, del Cinema "Giardino" di
Misterbianco.
Cesare Basile, misterbianchese, di recente, ha vinto il Premio Targa
Tenco 2013, per il miglior album dialettale dell’anno. Un album che
l’autore ha deciso di denominare con il suo stesso nome, perché lo
considera un atto di battaglia e di rivendicazione per se stesso, per
Catania, e per il teatro Coppola. Ed al teatro occupato sono dedicate
le note del suo album, «Una lunga canzone libertaria, è questo
l’effetto che mi fa». Il premio è considerato uno dei più prestigiosi
riconoscimenti nel mondo della musica, assegnato ogni anno, dal 1984,
dal Club Tenco, un’associazione fondata a Sanremo nel 1972 e dedicata a
Luigi Tenco, il grande cantante morto suicida nel 1967. E quest’anno,
appunto, il riconoscimento per una delle categorie previste dal premio
è stato assegnato al cantautore misterbianchese. Un premio quasi
inaspettato perché non sapeva della candidatura, ma che, sicuramente,
gli fa piacere.
«Quest’album è venuto fuori all’improvviso come se stesse aspettando di
essere messo in piedi. – dichiara Cesare – E affronto il tema della
libertà degli individui nel contesto di questa società e in questo
percorso di sfruttamento quotidiano ispirato dalle vicende del teatro
Coppola». E Cesare aggiunge, riferendosi al suo attuale percorso
artistico e personale, «È un momento importante, forte, ricco di
conflitti e di contraddizioni, ma anche di tante storie che in parte
racconto nel mio disco». Questo è anche il motivo di intitolare l’album
con il suo stesso nome, «Credo che il modo migliore di intendere il mio
disco sia come una rivendicazione e, in quanto tale, ho pensato che
andasse firmato».
E, infine, l’uso del dialetto siciliano, «Il progetto non voleva essere
quello di un album dialettale, seppure la maggior parte dei testi sia
proprio in siciliano. Ma la lingua madre è quella che mi ha suggerito
le parole più giuste per raccontare le storie». Cesare Basile considera
il dialetto «una ricchezza comunicativa dell’essere umano. Accanto
all’aspetto letterale del testo ce n’è uno emozionale, di penetrazione
profonda che coinvolge le persone al di là di tutto. Magari anche in
modo più istintivo, ma di certo non è un limite». Il Premio Targa Tenco
2013 sarà consegnato il prossimo 8 dicembre a Bari, nel corso di
Medimex, la fiera delle musiche del Mediterraneo.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it