Siamo
arrivati all’ultima domenica di Agosto nel paesino dei Nebrodi, dove
abitavano le famiglie do’ zu Carmine e del suo compare ‘Gnaziu, con i
loro cari "amici" a quattro zampe, Ciccineddu e Titina.
Quella domenica ‘u zu Carmine aveva invitato ‘Gnaziu e sua moglie a
pranzare insieme, per passare una giornata in lieta compagnia.
E così avvenne che ‘Gnaziu, sua moglie Santa e Titina, la loro piccola
cagnola, nella tarda mattinata del giorno di festa si partirono dalla
loro abitazione per avviarsi verso la casa do’ zu Carmine. Titina, la
cagnola, era la più contenta e lo dimostrava in modo plateale,
abbaiando festosa per tutto il tragitto, mentre ‘Gnaziu e sua moglie la
guardavano soddisfatti. Arrivati da Ciccineddu, Titina “manifestò”
tutta la sua gioia, ricambiata dall’asino, con raggiante soddisfazione,
da un lungo raglio d’approvazione!
Mentre le donne approntavano il pranzo domenicale, ‘u zu Carmine fece
uscire Ciccineddu dalla stalla e, assieme a ‘Gnaziu e Titina, lo
condusse verso la biviratura per farlo bere, ed i quattro amici si
avviarono insieme gustando la passeggiata, ‘a passiata, verso la gebbia.
Poi Ciccineddu ritornò nella stalla, dove gli venne data un’abbondante
razione di erba, ‘a vizza, che consumò in compagnia della sua amica
Titina che, accovacciata beata ai suoi “piedi”, gustava con
soddisfazione il suo desco. Mentre, al piano di sopra, le famiglie do’
zu Carmine e di ‘Gnaziu pranzavano anche loro insieme, conversando
sull’imminente battuta di caccia in contrada Ciappe. ‘Gnaziu era un
abile cacciatore e, quando non lavorava, l’unico diversivo che aveva
era quello di preparare le cartucce e di predisporre le uscite di
caccia, “nisciuti” con la sua fedele cagnola Titina.
Ciccineddu e Titina “intuivano” i propositi dei loro padroni e
compiaciuti già pensavano all’allegra avventura che loro quattro
avrebbero vissuto in contrada Ciappe. La discussione tra ‘u zu Carmine
e ‘Gnaziu verteva sul percorso da intraprendere per trovare maggior
selvaggina possibile, conigli e lepri, così si accordarono che, in
prossimità dell’apertura della caccia, si sarebbero recati, sin dalla
tarda mattinata del sabato, per individuare le tracce degli animali, ‘i
‘rasti, pernottare nel posto ed in tarda nottata, con l’ausilio della
cagnola Titina, appostarsi per catturare la preda.
Dopo aver pranzato, le due famiglie rimasero ancora insieme,
piacevolmente, a parlare, a rilassarsi e a gustare il sincero rapporto
d’amicizia che intrattenevano da ormai lungo tempo, lo stesso fecero
anche Ciccineddu e Titina che stettero insieme per tutto il periodo.
Poi, alla fine della serata, ‘Gnaziu e sua moglie Santa, con Titina,
ritornarono nella loro vicina casa, ma prima la cagnola si fece la
solita passiata con Ciccineddu, riandando verso la biviratura della
gebbia per poi salutarsi, sapendo che si sarebbero rivisti l’indomani
mattina per iniziare insieme… la nuova stagione venatoria!
Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it