ROMA - Semaforo
verde dal ministero dell'Economia all'immissione in ruolo, dal prossimo
settembre, di 11.268 docenti. Ok anche all'assunzione di 672 presidi
(557 dirigenti vincitori del vecchio concorso 2011 e 115 trattenimenti
in servizio); mentre per ora rimane sospesa (come accaduto lo scorso
anno) l'autorizzazione per il contingente di personale
tecnico-amministrativo (gli Ata) da stabilizzare prima dell'avvio del
prossimo anno scolastico, il 2013/2014. Il ministero dell'Istruzione ha
chiesto di assumere a settembre 3.730 Ata; ma il Tesoro ha preteso
chiarimenti, sollecitando il dicastero di Viale Trastevere a una
ulteriore verifica dei posti effettivamente disponibili (e quindi da
coprire a tempo indeterminato) alla luce dell'eventuale passaggio nei
ruoli amministrativi del personale docente dichiarato inidoneo
all'insegnamento, previsto dal dl 95 del 2012, ancora però non attuato
(e con alcune proposte in parlamento che puntano alla cancellazione
secca della disposizione). Le assunzioni per il prossimo anno
scolastico scontano, come prevedibile, gli effetti della riforma delle
pensioni targata Monti-Fornero: a settembre 2012 furono infatti
autorizzati e immessi in ruolo 21.112 docenti; e oltre 1.200 presidi.
Numeri, quest'anno, impossibili da eguagliare visto il turn-over
numericamente inferiore. Dopo lo stallo di quasi un anno si è invece
sbloccata la questione relativa alle nomine in ruolo 2012/2013 del
personale Ata: le autorizzazioni per le assunzioni di 5.336 unità sono
state definite (dopo l'ok del Mef) i primi di agosto: i contratti a
tempo indeterminato avranno decorrenza giuridica dall'anno scolastico
2012/2013, mentre la decorrenza economica partirà dal nuovo anno
scolastico, il 2013/2014. Sulle circa 12mila assunzioni autorizzate dal
ministero dell'Economia ci sarà oggi una rapida informativa sindacale;
si procederà alla ripartizione per provincia e classi di concorso. «E
comunque tutte le operazioni si concluderanno entro il 31 agosto»,
assicura il neo capo dipartimento dell'Istruzione, ex direttore
generale del personale del Miur, Luciano Chiappetta. Nel procedere alle
nomine in ruolo dei professori si rispetterà il criterio del 50%
attingendo dal "concorsone" (ma nelle province e nelle classi di
concorso dove si è conclusa la selezione); e per il restante 50%
attingendo dalle graduatorie a esaurimento (dove ci sono attualmente
circa 160mila precari). Solo una parte quindi dei futuri 11.542
vincitori del "concorsone" bandito dall'ex ministro, Francesco Profumo,
conquisteranno a settembre una cattedra: «Ma saranno assorbiti tutti -
sottolinea Chiappetta - visto che la graduatoria definitiva, una volta
approvata, durerà tre anni». Positivo il commento dei sindacati alle
nuove stabilizzazioni. Per il numero uno dell'Anp, l'Associazione
nazionale presidi, Giorgio Rembado: «Sono essenziali per la conduzione
delle scuole. Ma bisogna trovare una soluzione per il concorso in
Lombardia, dove sono di fatto congelati 355 posti da dirigente». «Bene
che si proceda per il terzo anno consecutivo alle immissioni in ruolo»,
aggiunge il leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna: «Ma è
incomprensibile il blocco del contingente Ata, visto che comunque il
Miur dovrà assumere sui quei posti personale con contratto precario».
Claudio Tucci
Ilsole24ore.com