Perché
la Scuola muore? Perché l’Istituto Provinciale di Cultura e Lingue
Ninni Cassarà, l’unico liceo Linguistico di Palermo e Provincia,
rischia di chiudere i battenti? Perché le sorti di alunni, docenti e
famiglie continuano a non interessare il governo regionale e nazionale?
La scuola muore quando la politica utilizza la cultura e il sapere per
le proprie rendite di posizione, facendone il luogo in cui creare
consenso e voti in vista delle elezioni successive, trasformando un
luogo sacro come il Liceo in uno spazio di scambio e ricompensa, da
abbandonare quando non è più utile alle dinamiche del potere che hanno
sostenuto per anni quel luogo.
La scuola muore quando la concertazione sindacale manifesta la sua
essenza più intima, facendosi tutt’uno con le logiche della politica,
non difendendo i lavoratori ma la propria conservazione ed esistenza.
L’IPCL Cassarà sta morendo perché la cattiva politica ed il cattivo
sindacato hanno preferito non affrontare seriamente la questione
“statalizzazione”, irretendosi in un gioco al massacro tra
“statalizzazione si” e “statalizzazione no”, lasciando scorrere gli
anni senza assumere alcuna decisione, ma preferendo creare una palude
in cui tutto è restato immobile tranne l’esistenza di coloro che nella
scuola credono e lavorano.
Come USB abbiamo visto nella statalizzazione una garanzia lavorativa
per docenti e personale Ata, come anche per il futuro scolastico degli
alunni. La statalizzazione poteva essere l’unica possibilità di non
scomparsa dello storico Liceo Linguistico di Palermo. Siamo stati
attaccati perché volevamo rompere quelle logiche che stavano facendo
morire l’IPCL Cassarà; siamo stati attaccati perché le nostre priorità
erano unicamente il bene della Scuola e dei suoi lavoratori, ma le
resistenze della cattiva politica e del cattivo sindacato hanno
preferito disegnarci come “nemici”.
In queste ore numerose manovre sono in corso sul corpo morente di
questa scuola. Noi chiediamo una cosa molto semplice: a pagare per la
cattiva amministrazione non possono essere i lavoratori dell’istituto,
gettati in un futuro incerto ed equivoco, e, meno che mai, gli alunni e
le famiglie, che nell’Istituto hanno investito! Chiediamo ai
protagonisti politici e sindacali che stanno gestendo la vertenza IPCL
di assumersi la responsabilità di indicare con chiarezza le opzioni
possibili e le alternative eventuali alla tanto temuta statalizzazione!
Perché ad oggi, l’unico risultato tangibile della strategia
politico-sindacale che ha di fatto gestito tale vertenza, risulta
essere la chiusura della sede di Alimena e l’incertezza totale per
lavoratori, alunni e genitori.
Diciamo con forza che il Cassarà non deve chiudere, invitiamo docenti
ed alunni ad una mobilitazione seria e consapevole che elimini come
interlocutori coloro che hanno portato la scuola sul baratro della
scomparsa. Invitiamo docenti, alunni e genitori a riprendersi il loro
“Liceo” strappandoli dalle mani della cattiva politica e del cattivo
sindacato … noi che proviamo a fare buon sindacato saremo accanto a
loro nella difesa solo degli interessi di quel luogo sacro che per noi
è la scuola.
palermo.scuola@usb.it