Una tesi che non possiede alcun fondamento scientifico, un’idea estranea al sistema di regole in cui la scuola è immersa, una sollecitazione senza prospettiva, una proposta elaborata senza aver ricercato e individuato le cause del fallimento dei decreti delegati.
Una richiesta che sembra formulata per cavalcare l’onda, per carpire il consenso, per ottenere un posto al tavolo delle decisioni.
L’art. 1 del DPR 275/99 definisce la natura e gli scopi dell’autonomia scolastica “sostanziandola nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione”.
Sorprendente il fatto che le organizzazioni sindacali, unitariamente, abbiano espresso un giudizio definitivo prescindendo dalla verifica della congruità tra la natura e gli scopi dell’autonomia scolastica e la riformulazione dei decreti delegati [T.U 297/1994].
Altrettanto singolare il mancato accertamento della funzionalità della struttura decisionale delle scuole introdotta dalla legge del 74 rispetto all’ideazione, alla realizzazione e al controllo delle attività educative, formative, dell’istruzione.
La
sequenza formazione-educazione-istruzione
è l’architrave dei decreti delegati
Si tratta di un’applicazione del postulato: l’individuo trova la propria identità all’interno della società di cui è parte.
Questa l’origine della struttura organizzativa che attribuisce al
- consiglio di istituto il mandato di gestire il rapporto scuola-società [formazione] “elaborando e adottando gli indirizzi generali” esprimendoli in termini di competenze generali. L’organismo ha inoltre il compito di deliberare i “criteri generali della programmazione educativa”;
- collegio dei docenti la “cura della programmazione dell’azione educativa” che consiste nella definizione dei traguardi sotto forma di capacità [art. 2 legge 53/2003] e nel governo del servizio attraverso la “valutazione periodica dell'andamento complessivo dell'azione didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell'attività scolastica”;
- consiglio di classe la responsabilità dell’istruzione garantendo la convergenza di tutti gli insegnamenti verso i traguardi indicati dal collegio.
Perfetta la
continuità decreti delegati .. autonomia delle istituzioni scolastiche
Sarebbe stato sufficiente che le organizzazioni sindacali navigassero in rete per prendere visione di
“Coraggio! Organizziamo le scuole”;
“Valutare la democraticità d’una scuola”;
“Autonomia .. a sinistra! … Regolamenti di riordino .. a destra!”;
“Onorevole ministro Maria Chiara Carrozza, non dimentichi d’esser donna di scienza!”;
“Quale formazione per i dirigenti scolastici?”
per inquadrare correttamente la questione, per garantire l’incisività del servizio, per ridar la dignità perduta al lavoro del docente.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it