Il
celebre scrittore calabrese, Sergio Ruggiero, natio di Amantea,
diviene un fenomeno letterario, acclamato come una delle più grandi
rivelazioni degli ultimi tempi. Pluripremiato nei vari concorsi
letterari nazionali e internazionali. Raggiunge traguardi straordinari,
grazie al suo ultimo romanzo sentimentale, "Nel segno del cuore", edito dalla Mannarino. Qui,
passione, peccato e pentimento sono alcuni degli elementi che
caratterizzano il libro. Il giovane romanziere calabrese, rientra nel
novero degli scrittori più letti negli ultimi anni, conquistando,
così, un ampio pubblico di lettori. Quello che stupisce
enormemente che, sebbene i suoi romanzi siano ambientati in
Calabria, sia riuscito ad ottenere ampi consensi in tutta Europa. Il
suo stile si accosta molto a quello dello scrittore spagnolo, Carlos
Rui Zàfon.
L'autore, conduce il suo pubblico, con quel suo vigore narrativo,
nella Calabria del settecento, descrivendo una storia vera, regalando
al lettore pagine intrise di forti emozioni, dove accanto all'aspetto
sociale, in cui emerge l'immagine di una società irretita dagli abusi
dei padroni, si aggiunge un altro aspetto importante, che è quello
erotico-sentimentale, su cui si sviluppa gran parte del romanzo.
Passione, amore, mistero e fede sono gli elementi salienti che
impreziosiscono le pagine del libro.
L'amore proibito e peccaminoso, infatti, è il fil rouge che lega gli
eventi narrati nel romanzo. Ancora l'amore scandaloso e travolgente ma,
nel contempo, proibito, diviene il tema predominante del capolavoro di
Ruggiero. Protagonisti di questo amore sono la bella
badessa del convento di Santa Chiara, in Amantea, Anna
Carattelli e il medico condotto Nicola Guercio, l'unico ad avere
libero accesso alla cella, in virtù della sua professione. Nasce tra i
due una forte corrispondenza amorosa, che ha origine proprio
all'interno del convento che, da luogo sacro, si trasforma in luogo di
perdizione sessuale e di peccato. La cella claustrale si tramuta in
nido d'amore e fulcro di passioni. Un amore folgorante, vibrante ma, al
tempo stesso, drammatico e sofferto, è quello che Sergio Ruggiero
sapientemente ci descrive.
L'autore ci parla di “sensazioni di leggera piacevolezza” che la
badessa provava “da quando lui era comparso nella sua vita” e, ancora,
di “una esultanza interiore che la faceva scuotere”. Tutto questo
pullulare di emozioni alla badessa piaceva sempre più e, giorno dopo
giorno. Ecco perché “quello di Nicola sia che fosse sentimento
puro o attrazione carnale, comunque le piaceva, le procurava una
emozione che conferiva alla sua vita più colore”. Mentre carica di
passione è “la scena del gran peccato”, in cui l'autore con eleganza e
ardore descrive il momento in cui i due innamorati, si apprestavano “ad
esplodere di piacere, in un profluvio umido e vibrante che pareva non
finire mai”.
La storia d'amore ha un fascino fantasioso e commovente, un insieme di
elementi che coinvolgono emotivamente il lettore e lo fanno volare
sulle ali della fantasia in un idillio seducente, ma piacevole.
Ma all'interno del romanzo si snodano anche altri aspetti importanti
come quello religioso, caratterizzato da una serie di miracoli, forte è
dunque il senso di fede che emerge dalla lettura di queste
pagine, cui si unisce un grande senso di mistero, dove
accanto alle scene di pathos e passione, si affiancano scene di sangue
e di orrore. La triade “passione, fede, enigma”
caratterizza tutto l’intreccio. L’autore fonde, nel suo crogiolo
creativo, l’elemento storico, spirituale e sentimentale. E il mistero,
che irretisce la narrazione e la rende vibrante, con l’orrore delle
vendette sanguinose da una parte, e la raffinatezza della disputa
teologica dall’altra.
La posizione giansenista, la teoretica dei gesuiti ed il
conservatorismo di stampo agostiniano, questioni che caratterizzarono
il confronto teologico in campo cattolico per più di due secoli,
parallelamente e contestualmente al problema della Riforma luterana,
forniscono al romanzo lo sfondo culturale e filosofico, e assumono
carattere portante fino a divenire elemento risolutivo, sapientemente
diluito nella trama, senza mai costituire appesantimenti, piuttosto
conferendo qualità assoluta alla narrazione. Si tratta di un romanzo
impegnativo, reso piacevole per l'impiego di un linguaggio semplice e
scorrevole, la cui peculiarità è proprio questa narrazione intrigante
e, al contempo, affascinante, ove pare che l'autore voglia
condurre il lettore in un “eden” di piacere e di storia. Ruggiero
intraprende, dunque, una perfetta analisi del vivere della società
settecentesca con toni leggeri che con l'andare della narrazione si
fanno sempre più impegnativi, mettendo in luce, con finezza, ansie e
peccati, passione e fede.
"Nel segno del cuore", è un romanzo che, seppur, sotto sembianze di
semplicità, cela profondità di contenuti, che si sviluppano in una
narrazione in cui ogni rigo è perfettamente cesellato dall'autore.
Adele Sammarro
adelesammarro@tiscali.it