Dimensionamento
– Anief: non c’è nulla di che essere soddisfatti, come stanno facendo
alcuni sindacati: il prossimo anno si perderanno altre 500 scuole e
migliaia di docenti e Ata verranno collocati in soprannumero. Si tratta
di provvedimenti illegittimi, perché derivanti dalla sparizione o
dall’accorpamento di istituti che per la Corte Costituzionale dovevano
rimanere autonomi: per questo li impugneremo. Altro che sedi
scolastiche recuperate: l’unica verità è che il prossimo anno avremo
altri 500 istituti in meno. E rispetto al periodo precedente
all’approvazione della Legge 111/2011 sul dimensionamento, ne mancano
all’appello almeno 1.400. Anziché battersi in tutte le sedi per
disapplicare quella norma che obbliga a chiudere o accorpare gli
istituti con meno di mille alunni, perché bocciata dalla sentenza della
Consulta n. 147 del 7 giugno 2012, nelle ultime ore alcuni sindacati
hanno assunto quasi posizioni di conquista. Come se lo Stato avesse
deciso finalmente di rispettare le proprie leggi sulla formazione degli
istituti scolastici, mai decadute, a partire dai criteri previsti dal
D.P.R. 233 del 18 giugno 1998. “In tempi non sospetti, all’inizio del
corrente anno scolastico – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief
- avevo scritto ai Governatori delle Regioni richiamandoli al rispetto
dei criteri generali fissati dal quel D.P.R. e dal D.P.R. 81/09 sulla
materia concorrente con lo Stato nella rideterminazione della rete
scolastica. Ma le Regioni non ne hanno voluto sapere: invece di
riattivare i vecchi decreti assessoriali emanati prima
dell’applicazione della norma cancellata dal nostro ordinamento, hanno
disposto dei provvedimenti illegittimi, sia perché basati su parametri
reputati incostituzionali sia perché prodotti in modo unilaterale.
Dimenticando infatti, prima di approvarli, di consultare lo Stato”. A
rendere ancora più drammatica la situazione è che assieme alla
sparizione degli istituti autonomi, proprio in questi giorni migliaia
di docenti e Ata stanno ricevendo (o presto riceveranno) la
comunicazione di soprannumerarietà a seguito dell’incrocio delle
graduatorie d’istituto, appena pubblicate, con i dati in ribasso
riguardanti gli organici del prossimo anno scolastico. Vale la pena
ricordare che questo stato, l’essere considerati in soprannumero,
comporta, a seguito dell’approvazione della spending review, l’obbligo
ad essere trasferiti d’ufficio, su posti vacanti, ma qualora questi non
vi siano nella propria provincia di titolarità, anche in una regione
diversa rispetto a quella di appartenenza. E per chi si oppone scatterà
anche la “punizione”: il declassamento professionale o, peggio ancora,
la cassa integrazione con rischio di licenziamento.
A tal proposito, Anief conferma che, come già annunciato per i Direttori dei
servizi generali ed amministrativi, sta predisponendo i ricorsi
avverso tutti quei provvedimenti di dimensionamento che stanno
producendo gli illegittimi stati di soprannumerarietà anche per
dirigenti scolastici, docenti (compresi gli itp provenienti dagli ex
Enti Locali), amministrativi, tecnici e ausiliari. Chi intende ricevere
le istruzioni operative per ottenere la salvaguardia del proprio posto
di lavoro, ha ancora la possibilità di inviare una e-mail a
dimensionamento@anief.net indicando nell’oggetto la rispettiva voce:
“dsga”, “ata”, “docente”, “dirigente”.
www.anief.org