Un’ingiustizia che li
costringe a rimanere per troppi anni fermi al loro “magrissimo”
stipendio iniziale. Prenderanno il via il 6 maggio i corsi di
formazione rivolti al personale docente ed educativo assunto in ruolo
nell’anno scolastico 2012/13: oltre 20mila docenti saranno chiamati a
svolgere, dai loro rispettivi Uffici Scolastici Territoriali, 50 ore
(25 in presenza e 25 a distanza gestiti dall’Indire) per completare il
loro anno di “prova”. A darne notizia è stato il Miur, ricordando anche
che la formazione in ingresso costituisce un obbligo contrattuale.
Anief coglie l’occasione per ricordare a loro, come ai circa 60mila
assunti in ruolo nell’estate del 2011 e a coloro che firmeranno il
contratto a tempo indeterminato (si spera!) nella prossima estate, che
il nuovo CCNL firmato il 4 agosto 2011 da tutti i sindacati (esclusa la
Cgil-Flc) abolisce un gradone stipendiale a tutti i neo-immessi in
ruolo con meno di 8 anni di servizio pre-ruolo: si tratta di una norma
emanata per garantire l’invarianza finanziaria per la copertura dei
posti vacanti e disponibili, conseguenza della solita abitudine
all’italiana di penalizzare il personale precario. Come se l’Italia non
facesse parte dell’Unione Europea. E come se la stessa Ue non avesse
mai introdotto, 13 anni fa, una direttiva (la 1999/70/CE) che riguardo
alle condizioni d'impiego mette tutti i lavoratori sullo stesso piano.
Così se dal 2011 chi gestisce le sorti della scuola italiana ha deciso
di non limitarsi a negare i diritti dei precari, ma anche quelli dei
neo-immessi in ruolo, la nostra organizzazione sindacale ha a sua volta
deciso di ergersi a difensore di entrambi. I primi privati di essere
assunti benché abbiano svolto più di 36 mesi di servizio; i secondi
vittime di un contratto “aggiustato” che li costringe, al contrario di
quello che sostengono almeno cinque articoli della Costituzione, a
rimanere per troppi anni fermi al loro “magrissimo” stipendio iniziale.
A tal proposito, tutti i docenti interessati a ricorrere contro
l’ingiustizia dell’eliminazione della prima fascia stipendiale (che
sarebbe scattata dopo due anni di anzianità), quindi della mancata
ricostruzione di carriera, possono chiedere informazioni scrivendo a
gradoni@anief.net. Ancora più paradossale è poi la situazione di oltre
5mila unità di personale Ata: la loro assunzione è stata accordata
dalla scorsa estate, ma ad oggi ancora non si è proceduto nemmeno alle
loro individuazioni per via della vicenda, altrettanto assurda, dei
circa 3mila docenti reputati inidonei da far transitare coattivamente
tra il personale Ata o in altri comparti pubblici. Anche su questa
questione, Anief sta vigilando e appena ne scaturiranno le condizioni
darà precise indicazioni ai danneggiati (inidonei e Ata assunti con
ritardo abissale) su come procedere per tutelare la dignità personale,
prima ancora che i propri diritti lavorativi.
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