Poniamo il
problema dell’assegnazione di un numero sufficiente di classi prime a
tempo pieno nella scuola primaria nel prossimo anno scolastico
2013-2014. Consideriamo il fatto che la richiesta è generalizzata nei
grandi centri e molto ampia anche in quelli minori.
Il “lodo Gelmini-Berlusconi” prevedeva che ogni famiglia che ne faceva
richiesta avrebbe avuto diritto al tempo pieno. Ma oggi sembra che la
riduzione delle risorse impedirà di mantenere questa promessa. Vale la
pena di ricordare il valore didattico e pedagogico di un’offerta
scolastica di 40 ore settimanali quale quella del tempo pieno,
all’interno del quale sono state attuate le maggiori innovazioni di
questi decenni nella scuola italiana, quelle innovazioni che hanno
portato la scuola primaria italiana ad essere fra le migliori in Europa.
Va considerato inoltre il valore sociale del tempo pieno per le
famiglie, tanto di più nell’attuale situazioni di crisi. E l’Unione
Europea ha ribadito in questi giorni il valore fondamentale
dell’istruzione, criticando i tagli attuati dai governi italiani.
Chiediamo agli enti locali, alle forze politiche, ai parlamentari di
pronunciarsi contro i tagli all’istruzione, e in particolare contro i
tagli alla scuola a tempo pieno.
Lorenzo Picunio
picunio@yahoo.it