In 160mila hanno
dovuto lasciare la scuola mentre lo Stato continua a perdere i ricorsi
e a pagare i danni - Sono 160mila i precari eliminati dalle scuole
negli ultimi due anni. La Ragioneria dello Stato ha reso noti i dati
sui tagli degli ultimi due anni e i precari della scuola sono passati
dal 46% del totale del pubblico impiego, al 15%, vale a dire 160mila
persone in meno, un numero terribile se si pensa a 160mila vite che
hanno preso un corso diverso. Il problema è tutto nelle mani del
prossimo governo, una soluzione si dovrà trovare e forse i tagli
renderanno almeno più semplice affrontare il nodo anche perché per lo
Stato il precariato stabile ha un costo non indifferente. E'di
mercoledì 10 aprile la notizia di una nuova vittoria in tribunale da
parte dell'Anief, uno dei sindacati che sta seguendo da tempo le
vertenze dei precari. Il tribunale di Trani ha deciso l'assunzione a
tempo indeterminato di un prof che aveva svolto un numero
superiore ai 36 mesi di servizio a tempo determinato richiesti. Il
docente ha già firmato, presso l’Ust di Bari, la proposta di assunzione
in ruolo, dopo che il giudice del capoluogo pugliese ha accolto il
ricorso presentato dal legale dell’Anief chiedendo l’applicazione
della direttiva comunitaria, la 1999/70/CE, che da 13 anni impone ai
Paesi dell’Ue di assumere tutti i lavoratori che hanno svolto 36 mesi
di servizio attraverso i contratti a termine. Il 4 aprile il giudice
della Corte di Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo
grado sulla liceità di assegnare gli scatti stipendiali anche al
personale non di ruolo. Ignorando totalmente, tra l’altro, la sentenza
della Cassazione n. 10127/2012 che giustifica il regime derogatorio
adottato in Italia rispetto alla direttiva europea 1999/70/CE sulla
stabilizzazione dei precari “storici”. Facciamo due calcoli: ci sono
almeno 80mila precari che hanno diritto alla stabilizzazione via
tribunale e solo per gli scatti non riconosciuti i risarcimenti sono di
almeno 150mila euro a testa. Allo stato non conviene trovare una
soluzione?
Flavia Amabile
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