La circolare dell’8
marzo del MIUR sui cosiddetti “bisogni
educativi speciali“ (BES) sta suscitando una serie
d’interrogativi sulle concrete ricadute che avrà su aspetti delicati e
importanti della vita quotidiana delle scuole. L’estensione a una
platea vastissima di studenti, per via burocratica e con numerosi punti
oscuri, di misure previste da leggi precise (la 104 del 1992 per la
disabilità e la legge 170 del 2010 sui disturbi specifici di
apprendimento) rischia di creare una situazione confusa e
contraddittoria, di dubbia legittimità e fonte inesauribile di
contenziosi - ha dichiarato Luca Cangemi, segretario del circolo PRC
Olga Benario.
Tutto è fatto, nello stile del ministro Profumo, senza un adeguato
approfondimento culturale, senza il necessario coinvolgimento di chi
lavora a scuola e soprattutto senza prevedere un adeguamento di risorse
e competenze.
Ogni insegnante si troverà di fronte a inediti e onerosi carichi di
lavoro, in assenza di qualunque riconoscimento dei nuovi compiti
imposti e senza percorsi formativi necessari ad affrontarli con serietà.
I BES sono una delle vie carsiche che sta prendendo l’aumento
autoritario dell’orario di lavoro a parità di retribuzione, tentato dal
governo nei mesi scorsi e respinto dalle mobilitazioni del mondo della
scuola.
Infine non può sfuggire a nessuno come questa circolare sia un altro
passo (dopo la direttiva del 27 dicembre e il seminario tenuto al
ministero il 6 dicembre) nella realizzazione della famigerata proposta
della Fondazione Agnelli (una fonte che dice tutto!) che porterebbe, di
fatto, alla liquidazione dell’insegnante di sostegno.
Disperdere il carattere specifico dell’intervento sulla disabilità in
un mare enorme e indistinto come i BES, da scaricare sugli insegnanti
curriculari, è appunto la premessa, nascosta da parole belle ma false,
di un nuovo gigantesco taglio alla scuola pubblica e di un colpo
mortale al modello d’integrazione del sistema formativo del nostro
paese, apprezzato in ogni parte del mondo-ha concluso Cangemi.
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