Vi sono
tanti che, purtroppo, non riescono a comprendere cosa significhi
veramente “essere insegnanti”. Quei “tanti”, a volte sono insegnanti. A
volte.
Noi “insegnanti” abbiamo contatto con individui veri. Non di quelli che
si possono trovare sui videogiochi, che possono “morire” e basta un
“push” per far ritornare in vita. I nostri allievi sono teneri esseri
umani, che si “formano” nel magma del nostro “sociale”. Il virtuale
imperversa nelle loro vite, la pubblicità gli offre realtà del tutto o
in gran parte distorte, fasulle; la politica viene letta in differenti
chiavi di lettura, ma resta, molto spesso, ciò che è: inconoscibile.
Quanto la religione. Quei nostri ragazzi vengono a scuola da noi e noi
insegnanti proviamo a comprenderli, ma prima di tutto, facciamo il
possibile perché si comprendano e trovino uno spazio non virtuale nel
mondo in cui vivono. Martina Iannone, di cui desidero pubblicare un
breve testo, è uno di quegli allievi. Bella, tenera e forte,
studentessa di liceo al Vomero (Napoli). Ha fatto e “messo giù” alcune
riflessioni che penso siano importanti da leggere, anche per fare sì
che non si pensi, con troppa facilità “dei giovani” le cose
stereotipate e false che si pensano, troppo spesso e con facilità, di
noi insegnanti.
Bianca Fasano
parmenide2008@libero.it
“I veri eroi sono quelli che ogni
giorno si alzano dal letto e affrontano la vita anche se gli hanno
rubato i sogni e il futuro.Quelli che alzano la saracinesca di un bar o
di un’officina,che vanno in ufficio,in una fabbrica.Che non lottano per
la fama o la gloria, ma per la sopravvivenza.”
Fabio Volo.
Martina Iannone 19.2.2013
E’ così!! Siamo noi gli eroi, giovani studiosi in cerca di uno stile di
vita dignitoso e sicuro, ragazzi che lottano ogni giorno contro
un’istituzione che gli sta togliendo il diritto alla cultura,
un’istituzione che gli sta portando via il futuro. Ragazzi che
abbandonano case e famiglie per inseguire sogni altrimenti inesistenti,
ragazzi che vorrebbero solo poter dimostrare di esistere, che non è
tutto finito, che siamo noi gli artefici del nostro destino e nessun
altro.
Ma poi ogni voce viene smorzata,ogni lettera strappata e buttata via,
ogni idea dimenticata e veniamo abbandonati a noi stessi, ignari di
tutto e coscienti solo di dover andare avanti.
Fin da bambini ci insegnano a volare solo per poi tagliarci le ali, ci
insegnano a scrivere solo per portarci via le parole e poi, alla fine,
quando cresciamo e ci rendiamo conto della violenza che abbiamo subito,
ci ritroviamo sul ciglio di una strada a rimpiangere i banchi
scolastici. Rimpiangeremo compiti e interrogazioni perché il mondo che
ci aspetta lì fuori non è determinato dai risultati di un test, ma
dalla capacità di riuscire a salvarci da soli. Siamo circondati da lupi
che si fingono pecore,ignoranti più delle capre ma pieni di sé come
leoni.
Cadono le speranze e la volontà di continuare a camminare, abbandoniamo
la nostra strada e ne intraprendiamo una diversa, la maggior parte
delle volte però è sbagliata. Diventiamo così automi o meglio
burattini, legati alle mani dei potenti,cittadini solo di casa nostra e
padroni neanche più di noi stessi. Così la società viene mantenuta a
bada, con la convinzione che non ci sia una scelta o via di scampo.
Ma siamo noi gli eroi,così come lo sono stati i nostri padri e le
nostre madri, così dovremmo essere noi. Combattenti. Dovremmo
combattere per ciò che crediamo giusto, per il nostro futuro, per la
nostra vita e per la vita dei nostri figli e attualmente l’unico mezzo
che abbiamo a nostra disposizione è la nostra mente, la nostra
conoscenza. E nonostante stiano facendo di tutto pur di renderci degli
ignoranti non dobbiamo cedere, ma continuare imperterriti nella
convinzione che noi possiamo, che se facciamo dei sacrifici e studiamo
è solo per noi stessi affinché ogni scopo o obbiettivo da raggiungere
diventi concretezza.
Smettiamo di credere a chi ci dice di sperare, perché ora come ora non
c’è speranza e se non siamo noi a crearla non ci sarà mai!
Ricordiamoci, che la vita di ogni giorno è una battaglia, una battaglia
che non possiamo permetterci di perdere e che saremmo in grado di
vincere solo nel momento in cui, tutti noi, arderemo la nostra libertà.