L’Assessorato
Regionale P.I. e F.P. con e-mail inviata oggi al componenti del Tavolo
Tecnico Regionale, ha comunicato un mero errore materiale in provincia
di Trapani: la SMS “Pipitone” viene aggregata al I Circolo Didattico
“Garibaldi”, così come formulato in sede di Tavolo Tecnico Regionale,
anziché con il IV Circolo Didattico “Sirtori” come erroneamente
riportato nei tabulati trasmessi. Intanto qualcuno nel capoluogo etneo
si chiede come mai non siano stati accorpati i due Licei artistici
operanti nella stessa area metropolitana: il “Mimì Lazzaro” con circa
500 alunni e “Emilio Greco” con 670 alunni circa.
Ora, se è vero come è vero, che le iscrizioni nei due Istituti sono in
caduta libera, perché non procedere all’accorpamento quest’anno
piuttosto che aspettare il botto con il crollo delle iscrizioni?
Viene proprio da chiedersi, al di là degli interessi legittimi e
sacrosanti dei Ds alla tutela del posto di lavoro, a chi è giovata
questa non scelta? Appare anche meno credibile, nei fatti e nella
logica, affermare da parte di qualche interlocutore dell’Assessorato
regionale P.I. – a tal uopo interpellato - che l’unico obiettivo di
quest’anno era quello di salvare le presidenza in sofferenza!
Se ciò fosse vero, se fosse stato sempre vero nell’operazione di
quest’anno, tutto sarebbe ok; nei fatti, però, non in tutti i casi è
stato proprio così (!) anche se in generale possiamo prendere atto che
la politica di via Ausonia quest’anno è stata segnata da un gioco tutto
al ribasso e perdente sul piano strategico perché aveva un solo
mini-obiettivo: salvare tutto il salvabile anche a malapena … l’anno
venturo chi vivrà, vedrà! E tutti, o quasi, al Tavolo Tecnico sono
stati zitti e muti, OO.SS. comprese, tranne qualcuna, anche se poi
proprio ieri, sulla scorta di alcune nostre osservazioni sulle
operazioni non condotte seriamente a Trapani, Messina e soprattutto
Palermo, una di esse ha sentito il bisogno amicale di precisare il
concetto di “dimensionamento” piuttosto che di
“razionalizzazione” (senza che nessuno avesse mai chiesto siffatta
lezioncina!); ha tenuto a precisare che se si fossero fatte ulteriori
maneggiamenti nel comune di Palermo si sarebbe dovuto mettere in
discussione “complessivamente l’assetto dei quartieri della città” e
via di seguito, però senza spiegare perché si è fatto spezzatino di
alcune scuole (forse non interessavano a nessuno!) e non di altre, che
invece si sono salvare a tutti i costi! Questa sigla sindacale, a
quanto pare molto coerente non solo con le decisioni assunte al Tavolo,
per restare solo a Palermo, non ha saputo spiegare la fine ingloriosa
della SMS “Archimede”, le operazioni “Duca degli Abruzzi” e
“Parlatore”, ovvero il papocchio “Perez” - “Boccone” – “R. Pilo”, ecc.,
con ulteriori distinguo e nuove ri-ri-puntualizzazioni, che solo nelle
prossime ore valuteremo se pubblicare o meno.
In ogni caso ribadiamo fin da adesso, con solare certezza, che in certi
casi, pro o contro che ci si collochi, si è rischiato il cannibalismo
(a cura degli interessati) e la macelleria istituzionale (a cura di
terzi), già denunciati nelle note precedenti.
Ninni
Bonacasa - www.cerips